Discipline in dialogo allo CSAC

Ha costituito un importante punto di partenza per un dialogo su una prospettiva relazionale tra discipline, alla ricerca del ruolo del progetto nella contemporaneità, la giornata di studi Architettura disciplina Eteronoma - Temi, attori, dialoghi, che si è svolta nei giorni scorsi al Centro Studi e Archivio della Comunicazione – CSAC dell’Università di Parma, all’Abbazia di Valserena, con la partecipazione di numerosi studenti, docenti e studiosi.

L’iniziativa, promossa dal Politecnico di Milano e dall’Università di Parma insieme allo CSAC, ha messo a confronto discipline di varia natura accomunate da una condizione operativa basata su principi non di autonomia bensì di interazione e relazione.

La giornata è stata avviata dagli interventi istituzionali dei Rettori dei due Atenei, Paolo Andrei e Ferruccio Resta, che ne hanno sottolineato il valore culturale e strategico in una logica di azione comune nella promozione e valorizzazione della progettualità e della formazione.

A seguire Emilio Faroldi, responsabile scientifico, ha inquadrato il tema dell’eteronomia, in contrapposizione ad autonomia, quale valore positivo operante tra ragione e creatività, tra scienza esatta e approccio empirico, tra contaminazione e isolamento.

Due le sessioni, organizzate in forma di dialogo tra figure rappresentative di differenti ambiti disciplinari. Il primo modulo, coordinato da Maria Pilar Vettori del Politecnico di Milano, è stato caratterizzato dal confronto tra scienza, cinema, arte e musica, espressioni di ciò che è umano nella sua complessità, in grado di esprimere la propria qualità poetica solo se non divise né rinchiuse nei propri ambiti disciplinari. Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano, in “Architettura e Scienza” ha evidenziato l’importanza di una cultura politecnica per affrontare le condizioni proprie di un contesto eteronomo, quale quello contemporaneo, tra competenze tecniche e capacità di gestire il cambiamento, introducendo il concetto di “cantiere della conoscenza” a cui si è riferita anche Sara Martin, docente dell’Università di Parma, affrontando il tema “Architettura e Cinema” attraverso una lettura del rapporto tra spazio fisico e immaginario. Giorgio Milani, artista, ha evidenziato il ruolo pubblico e collettivo dell’opera attraverso un’interpretazione del rapporto tra “Architettura e Arte” che pone al centro la responsabilità sociale delle discipline. Infine Cristina Frosini, Direttrice del Conservatorio di Musica Giuseppe Verdi di Milano, ha rafforzato le profonde affinità tra “Architettura e Musica”, accomunate dalla forte relazione tra composizione ed esecuzione.

Nella seconda parte della giornata, coordinata da Ingrid Paoletti del Politecnico di Milano, hanno dialogato temi quali la scultura, la società, il paesaggio e il teatro: lo scultore Edoardo Tresoldi, attraverso la narrazione dei principi che stanno a fondamenta delle sue opere tra materialità e immaterialità, ha evidenziato la relazione trasformativa di “Architettura e Scultura”; Paolo Galuzzi, docente di Sapienza Università di Roma, ha ampliato la riflessione sul tema dell’eteronomia quale condizione necessaria della società contemporanea con “Architettura e Società” in relazione dialettica con “Architettura e Paesaggio”: tema, questo, introdotto da Isotta Cortesi dell’Università di Parma, che ha parlato di progetto di paesaggio tra natura pubblica e natura operante. “Architettura e Teatro”, affrontato da Francesca Bortoletti dell’Università di Parma, ha completato la sessione.

Ai due moduli è seguito un “commentario” conclusivo di Federico Bucci, Prorettore del Polo di Mantova del Politecnico di Milano, affiancato da un momento musicale coordinato da Filippo Bricolo, docente del Politecnico di Milano e musicista che, accompagnato da una band, ha declinato il tema della composizione e dell’ibridazione nell’esecuzione di “Note di Architettura”.