Parma, 17 giugno 2024 – Il tasso di occupazione di laureate e laureati dell’Università di Parma a uno e cinque anni dal conseguimento del titolo è più alto della media nazionale. Molto alto (all’89,6%) anche il grado di soddisfazione complessivo rispetto all’esperienza universitaria. A dirlo è il Rapporto 2024 sul Profilo e sulla Condizione occupazionale di laureate e laureati del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, presentato nei giorni scorsi.

IL PROFILO

I dati del Report 2024 dicono che il 50% delle laureate e dei laureati del 2023 (triennali e magistrali) coinvolti nell’indagine proviene da fuori regione25,5 anni l’età media alla laurea (24,3 anni per le lauree di primo livello e di 26,8 anni per le magistrali biennali), 102,8 il voto medio di laurea (99,8 per le lauree di primo livello e 106,0 per le magistrali biennali). Il 65,6% di laureate e laureati termina l’università in corso: in particolare è il 63,8% per le lauree triennali e il 69,9% per le magistrali biennali. 

L’89,6% di laureate e laureati di Parma è soddisfatto dell’esperienza universitaria appena conclusa, e il 70,3% sceglierebbe nuovamente lo stesso corso e lo stesso Ateneo.

LA CONDIZIONE OCCUPAZIONALE 

I dati si concentrano sull’analisi delle performance di laureate e laureati di primo e di secondo livello usciti nel 2022 e intervistati a un anno dal titolo e su quelle di laureate e laureati di secondo livello usciti nel 2018 e intervistati dopo cinque anni.

Per quanto riguarda laureate e laureati triennali, il Report dice che a un anno dalla laurea il tasso di occupazione è del 79,1%, cinque punti in più della media nazionale (74,1%).
La retribuzione è in media di 1.408 euro mensili netti
In materia di efficacia del titolo (che combina la richiesta della laurea per l’esercizio del lavoro svolto e l’utilizzo, nel lavoro, delle competenze apprese all’università) il 61,7% di occupate e occupati considera il titolo molto efficace o efficace per il lavoro svolto. Più nel dettaglio, il 56,1% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’università.

Per quanto riguarda laureate e laureati di secondo livello del 2022 intervistati a un anno dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione è del 78,4% (77,1% per le lauree magistrali biennali e 83,5% tra le magistrali a ciclo unico), quasi tre punti in più della media nazionale (75,7%). 
La retribuzione è in media di 1.454 euro mensili netti (1.381 euro per le lauree magistrali biennali e 1.720 euro per le magistrali a ciclo unico). 
Il 70,0% di occupate e occupati ritiene la laurea conseguita molto efficace o efficace per il lavoro che sta svolgendo (il 64,0% per le lauree magistrali biennali e il 92,0% per le magistrali a ciclo unico); inoltre, il 61,1% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite durante il percorso di studi (55,8% tra i magistrali biennali e 80,3% tra i magistrali a ciclo unico).

Per quanto riguarda laureate e laureati di secondo livello del 2018 intervistati a cinque anni dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione è del 91,7% (90,9% per le lauree magistrali biennali e 93,4% per le magistrali a ciclo unico), oltre 3 punti e mezzo in più della media nazionale (88,2%).
Le retribuzioni arrivano in media a 1.764 euro mensili netti (1.704 per le lauree magistrali biennali e 1.880 per le magistrali a ciclo unico). Il 75,7% delle occupate e degli occupati ritiene la laurea conseguita molto efficace o efficace per il lavoro svolto (è il 67,2% per le lauree magistrali biennali e il 92,4% per le magistrali a ciclo unico); il 67,2% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’università (60,0% per le lauree magistrali biennali e 81,7% per le magistrali a ciclo unico). 

I Report 2024 completi sul sito AlmaLaurea 

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