“Esiste la consapevolezza che il cambiamento climatico altro non è che il risultato che ha permesso all'Occidente di arricchirsi a scapito del resto del mondo”. Ha esordito così Amitav Ghosh, autore di “La grande cecità, il cambiamento climatico e l’impensabile”, intervenuto al Festival dello Sviluppo Sostenibile. L'appuntamento, al Palazzo del Governatore, è stato condotto da Diego Saglia, direttore del Dipartimento Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese culturali – DUSIC dell’Università di Parma, e da Marina Forti, giornalista e collaboratrice di “Internazionale”.Ghosh, che al Palazzo del Governatore ha incontrato il Rettore Paolo Andrei e il Pro Rettore Vicario Paolo Martelli, ha presentato sotto un inedito punto di vista il cambiamento climatico in corso: “Pensate che il Pentagono è il più grande consumatore di energia negli USA, un quinto del totale, e che nel mondo l'esercito americano mantiene vaste flotte di veicoli, navi, velivoli, molti dei quali consumano enormi quantità di combustibili fossili. Una portaerei consuma 6 mila litri di carburante all'ora, quindi queste navi consumano al giorno tanto quanto un villaggio del Midwest americano”. Portando esempi dal passato, il letterato indiano ha spiegato la connessione tra la crescita economica e l’uso dei combustibili fossili, applicata alle azioni di conquista. In altre parole: “La capacità di un paese di potenziare la propria forza militare è legata alla dimensione dell'impronta di carbonio, e questo è così da quasi due secoli”, ha spiegato, aggiungendo poi:È quindipossibile che il cambiamento climatico stesso sia una ragione della crescente militarizzazione del mondo?A mio avviso sì”. Il riscaldamento globale racchiude e svela dunque un'altra importantissima faccia, che non è portata al centro delle conferenze sul clima o dei documenti ufficiali proprio perché si tende ad affrontare il problema dal punto di vista solo economico e tecnologico: “Sono la questione del potere, del dominio, e il mantenimento del proprio status quo ad essere al centro del cambiamento climatico. La sostenibilità quindi – ha sottolineato Ghosh -non è solo una questione che può essere risolta con la tecnologia e con calcoli economici”.I cambiamenti climatici, così interpretati, dimostrano che lo status quo non può durare e ciò che ci attende è un grande cambiamento nella distribuzione globale del potere, con uno sconvolgimento tanto grande - afferma Ghosh - “quanto quello della rivoluzione industriale o meglio con una rivoluzione dei combustibili fossili”.Quale potrebbe essere allora la conseguenza a un rapido passaggio a fonti energetiche alternative? “Innanzitutto l'economia mondiale del petrolio è sempre stata sotto il controllo di USA e Inghilterra. L'energia rinnovabile potrebbe sconvolgere questo orizzonte: l'energia solare, per esempio, non dovrebbe essere pagata in dollari né passare tramite i “chokepoints”, e questo significherebbe – ha aggiunto lo scrittore -che fonti di energia alternative potrebbero essere una minaccia per l'ordine mondiale”.