Memoria come necessità, e come monito per costruire il futuro. Tutto esaurito questo pomeriggio al Palazzo del Governatore per l’appuntamento coordinato dall’Università di Parma in occasione del Giorno della Memoria 2019. Relatrice la storica Renata Segre, che ha proposto una riflessione su La memoria nella tradizione ebraica all’interno dei Seminari di Europa organizzati dall’Università con il Comune e numerosi partner istituzionali.“Accoglienza, condivisione, accettazione dell’altro: parole d’ordine fondamentali, tanto più per un’Università”, ha detto in apertura il Rettore dell’Università di Parma Paolo Andrei, introdotto dal coordinatore dei Seminari di Europa Alessandro Pagliara, docente di Storia Romana al Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali – DUSIC. “Appuntamenti come quello di oggi sono fondamentali – ha proseguito il Rettore - proprio per fare in modo che il non dimenticarsi del passato sia uno stimolo per un futuro migliore per tutti noi”.“Siamo qui per vivere un sentimento di Europa aperta, tollerante, multiculturale, tra l’altro in un momento in cui non si può dare nulla per scontato”, ha aggiunto l’Assessore alla Cultura del Comune Michele Guerra. “La cosa più importante è che dimenticare significa assolvere”, ha osservato il Presidente della Comunità Ebraica di Parma e Soragna Riccardo Joshua Moretti.La professoressa Renata Segre, introdotta da Elena Bonora, Docente di Storia moderna e Coordinatrice dell'Unità di Storia del DUSIC dell’Università di Parma, ha proposto una relazione incentrata sulla memoria partendo dalla Shoah e puntando su alcune parole chiave della tradizione ebraica.Nel corso dell’incontro sono intervenuti anche Rita Messori, Delegata alla Ricerca nazionale e Terza Missione del DUSIC, e Davide Astori, Docente di Sanscrito e di Linguistica generale al DUSIC.