È uscito nei giorni scorsi, su The guardian on line, un articolo che riporta un’intervista ad Alessandro Musetti, docente di Psicologia dinamica all’Università di Parma.

Il pezzo tratta di uno dei principali temi di ricerca del docente: il maladaptive daydreaming. Si tratta di una condizione clinica caratterizzata da un’attività di fantasia compulsiva che interferisce con il normale funzionamento interpersonale e lavorativo. 

L’approccio di studio è caratterizzato dall’attenzione particolare data alla comprensione delle dinamiche intrapsichiche e intersoggettive implicate nello sviluppo di questa condizione clinica. Le ricerche di Alessandro Musetti in questo campo sono condotte in collaborazione con un’ampia rete di ricercatori nazionali e internazionali, tra cui Eli Somer (University of Haifa) che è stato il primo studioso ad occuparsi di maladaptive daydreaming. Il riferimento privilegiato per le ricerche del docente dell’Università di Parma è rappresentato dalla Cattedra di Psicologia Dinamica di Enna (Adriano Schimmenti) che ha inaugurato a livello internazionale lo studio della psicodinamica del maladaptive daydreaming

Nello specifico nell’intervista riportata su The Guardian viene citato uno studio di Alessandro Musetti condotto su un campione di 6277 italiani adulti durante la prima fase di emergenza sanitaria COVID-19. Si tratta di un lavoro condotto nell’ambito del progetto di ricerca più ampio “Resilience and the COVID-19: reacting to perceived stress. Effects on sleep quality and diurnal behavior/thoughts” coordinato dal docente dell’Università di Parma Christian Franceschini .

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