Nel 2022 la missione archeologica dell’Università di Parma, diretta dal prof. Riccardo Villicich, ha ripreso le attività di scavo presso la villa di Fiumana (Predappio, FC), interrotte dopo le prime indagini degli anni ’60 del secolo scorso, condotte dalla dott.ssa Giovanna Bermond Montanari.
Nelle campagne di scavo del 1960 e 1962 il rinvenimento di frammenti marmorei e lapidei decorati a rilievo, porzioni di lastre in bronzo lavorate a sbalzo e numerosi frammenti ceramici confermò l’importanza del sito, già noto nell’Ottocento per ritrovamenti sporadici.
Le strutture individuate dall’archeologa sono pertinenti ai resti della pars fructuaria di una villa urbano-rustica di età alto-imperiale riconducibile ad un personaggio dell’aristocrazia forlivese. Un secondo edificio, un vasto ambiente quadrilobato con angoli caratterizzati da nicchie semicircolari, è stato scavato ad una trentina di metri a nord delle celle vinarie.
La ripresa degli scavi nel corso del luglio 2022 si è basata sull’interpretazione delle immagini satellitari che mostravano le tracce sul terreno di ampie porzioni delle strutture sottostanti.
I risultati della prima campagna di ricerca hanno consentito di comprendere ulteriormente l’andamento planimetrico dell’edificio quadrilobato interpretato dalla dott.ssa Bermond Montanari come finito e isolato. In realtà si tratta di un vasto complesso che si sviluppa a partire dal corpo centrale tetraconco verso i quattro punti cardinali tramite un deambulatorio da cui si irradiano bracci cruciformi.
Un secondo padiglione, fino ad allora ignoto, è stato identificato e parzialmente indagato ad un centinaio di metri ad est rispetto al precedente; si tratta di una corte scoperta su cui si aprono quattro spazi absidati lungo i lati e piccoli ambienti rettangolari sugli angoli. In coincidenza della porzione angolare settentrionale si sviluppa un’infilata di vani e vasche riscaldate pertinenti ad un quartiere termale.
Sulla base dei dati archeologici in nostro possesso si può ipotizzare che i due padiglioni facciano parte di una villa monumentale attribuibile all’età tardoantica.
Il focus della campagna di scavo 2023 ha interessato il settore produttivo della villa urbano-rustica alto-imperiale estendendo le ricerche effettuate in precedenza nell’area. Il rinvenimento di una serie di dolia affiancati, ancora in posto, in aggiunta alle informazioni note, ha permesso di stabilire la funzione dell’ambiente come cella vinaria.
Inoltre, si è proceduto a verificare lo stato di conservazione del quadrilobato rispetto alle indicazioni degli scavi precedenti e all’individuazione di ulteriori nuovi vani.