Una tristissima notizia colpisce l’Ateneo. Questa notte si è spenta all’età di 61 anni Isabella Andorlini, Docente di Papirologia all’Università di Parma dal 2005 per i corsi di laurea di Lettere e di Lettere Classiche e Moderne.

Formatasi come antichista e papirologa tra le Università di Firenze e di Urbino, dopo alcuni anni d’insegnamento nella scuola superiore aveva prestato servizio dal 1992 come ricercatrice presso l’Istituto Papirologico “Girolamo Vitelli” di Firenze, prima di essere chiamata come Professore Associato a Parma. In breve tempo, grazie alla sua instancabile attività didattica e di ricerca, è riuscita a creare un Centro di Papirologia che ha contribuito a formare, nel corso del decennio, numerosi giovani e brillanti studiosi, ora operanti presso il nostro Ateneo e in importanti università italiane e straniere.

La sua attività di ricerca si è rivolta principalmente allo studio dei papiri medici e degli archivi documentari, ma nella sua ampia produzione si trovano importanti contributi sui papiri di Omero, Platone, Isocrate ed Eschine. Tale attività ha portato Isabella Andorlini a ricoprire incarichi scientifici di rilevanza internazionale: membro, fra 2002 e 2003, dell’Institute for Advanced Study di Princeton, nonché dell’Association Internationale de Papyrologues e dell’Egypt Exploration Society, è stata visiting scholar del Wellcome Institute for the History of Medicine di Londra, della Fondation Hardt pour l’Étude de l’Antiquité Classique di Vandoeuvres-Genève e dell’Institut für Altertumskunde dell’Università di Colonia. Nel 2014 ha conseguito un prestigioso finanziamento triennale dall’European Research Council (ERC) per la costituzione di una Biblioteca Medica Digitale basata sui testi antichi, a conclusione del quale si era celebrato in Ateneo, proprio la scorsa settimana, un importante convegno internazionale.

La prof.ssa Andorlini lascia il marito, Arnaldo Marcone, professore associato di Storia Economica e Sociale del mondo antico fra il 1999 e il 2001 a Parma e ora ordinario di Storia Romana presso l’Università di Roma Tre, con cui ha condiviso anche parte dell’impegno scientifico (Medicina, medico e società nel mondo antico, Firenze, Le Monnier, 2004).

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