Il Palazzo delle Carrozze era una fabbrica (con annessa abitazione) appartenente a Mattia Ortalli, costruita nel 1763 e situata lungo la strada che dalla Porta San Michele conduceva allo Stradone. Le mansioni necessarie venivano svolte da operai locali e da stranieri, appositamente chiamati; tra questi ultimi figuravano il capo delle maestranze Charlary (venuto da Parigi), l’artigiano del legno Poncet, il sellaio Jabalot e il pittore Duhallas. A sostegno dell’attività della fabbrica nel 1764 venne emanato un decreto che aumentava l’importo del dazio per l’importazione di carrozze “d'opera forestiera”. Dopo un periodo di florida attività dovuto - come si legge in un documento dell'epoca – alla “bontà di opera”, all’“estensione di lavoro” e all’“allevamento di operai nostrali” la fabbrica fu trasformata in ospedale e in alloggio militare, e infine (nel 1790, passata ormai al governo francese) recuperò la sua antica funzione di Fabbrica delle carrozze, nonché di deposito di carrozze funebri.
Quasi un ventennio più tardi vi fu istituita la Scuola di Veterinaria, ma solo per un brevissimo periodo. Infatti, anche se i lavori di adeguamento della struttura iniziarono nel 1819, fu presto evidente che le spese da sostenere erano troppo gravose e che il progetto di ristrutturazione non avrebbe potuto essere completato nei quattro anni previsti. L’inadeguatezza delle strutture, unita alla non piena soddisfazione per l’istruzione impartita, portò alla diminuzione della frequenza da parte degli studenti e al conseguente fallimento della Scuola, che fu soppressa da Maria Luigia il 5 novembre 1821.
Dopo ancora qualche decennio, e precisamente nel 1861, il “Palazzo delle Carrozze” si trasformò nuovamente in caserma militare (dei “Dragoni a cavallo della Duchessa”) e cambiò il suo nome in “Caserma delle carrozze”, poi passò al Regio Esercito Italiano come guarnigione e deposito di Cavalleria e infine (dal 1937 al 1968) ai Reali Carabinieri divenendo la “Stazione Principale delle Carrozze”. Utilizzata per pochi anni (1969-73) dai Missionari Saveriani come campo di raccolta dell’associazione “Mani Tese”, rimase poi in abbandono. Il 23 luglio 1980 il Demanio dello Stato la concesse in uso perpetuo all'Università agli Studi di Parma. Vi si trasferirono gli Istituti di Lingue e Letterature Germaniche e di Lingue e Letterature Romanze della Facoltà di Lettere e Filosofia dal cui accorpamento derivò nel 2000 il Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere, il quale, a sua volta, nel luglio del 2012 è confluito nell'Area Lingue del nuovo Dipartimento di Antichistica, Lingue, Educazione, Filosofia - A.L.E.F., cessato nel dicembre 2016.