Che cos’è un archivio letterario born-digital? Come conservare e interrogare l’archivio digitale di un autore contemporaneo? A queste e ad altre domande risponde il volume Digitale d’autore. Macchine, archivi e letterature (Firenze University Press-USiena Press, 2023) di Emmanuela Carbé (Università degli Studi di Siena), che verrà presentato mercoledì 22 novembre, alle 14:30 nell'Aula K1 del Plesso di Via Kennedy, nell’ambito dell’insegnamento di Letteratura italiana contemporanea tenuto dalla prof.ssa Isotta Piazza per gli studenti del corso di laurea triennale in Lettere. Alla presentazione prenderà parte l’autrice, ricercatrice all’Università degli Studi di Siena, che dialogherà con Isotta Piazza e Marco Sartor.

L’evento è organizzato dal gruppo di lavoro Officina 900 coordinato dalla prof.ssa Isotta Piazza di concerto con il Laboratorio di Informatica Umanistica e Cultura Digitale (LabIUCD) dell’Università di Parma diretto dalla prof.ssa Giulia Raboni.

 

Il volumeconsultabile in open access sul sito dell’editore, parte da una ricognizione introduttiva sul rapporto tra l’informatica e le scienze umane, interrogandosi su come passaggi epocali del Novecento (avvento del computer, di Internet e del Web) abbiano influito sulla produzione del testo letterario e sul concetto di archivio. Dà una definizione di 'born-digital', riportando le esperienze più significative nella gestione di archivi di autori contemporanei, come il fondo di Salman Rushdie, acquisito dalla biblioteca dell’Emory University, gli archivi di Michael Joyce, Norman Mailer, David Foster Wallace e di altri conservati presso l’Harry Ransom Center in Texas, e l’archivio di Wendy Cope della British Library. Delinea una mappatura delle esperienze italiane, con un’analisi del salvataggio in corso dei materiali di Franco Fortini contenuti in floppy disk. Offre infine una sintesi del primo progetto italiano dedicato al born-digital letterario, PAD – Pavia Archivi Digitali, con un approfondimento sul fondo di Francesco Pecoraro, l’archivio più complesso, contenente più di cinquantamila file: vengono illustrati i processi di acquisizione del fondo, di catalogazione e di studio critico, in cui sono state utilizzate tecniche di analisi quantitativa del corpus e di elaborazione del linguaggio naturale.

Emmanuela Carbé si è formata all’Università di Pavia, dove nel 2013 ha conseguito il dottorato in Filologia moderna con una tesi su Fausta Cialente ed è stata successivamente borsista per il progetto Pavia Archivi Digitali. Dal 2018 al 2021 è stata assegnista e borsista all’Università di Siena. Insegna informatica umanistica ed è docente del master in Informatica del testo ed edizione elettronica. È attualmente impegnata in un progetto di ricerca dedicato al recupero di materiale nativo digitale conservato presso il Centro di ricerca Franco Fortini. Fa parte dei comitati scientifici del Centro Franco Fortini e del Centro manoscritti di Pavia (membro esterno cooptato); collabora con il Centro di studi comparati I Deug-Su ed è socia di AIUCD (Associazione per l’Informatica umanistica e la cultura digitale).

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