Mercoledì 25 maggio, alle 17 su piattaforma Teams, si terrà il seminario «Letteratura per la sopravvivenza? Un confronto sulla crisi climatica a partire dai libri: “Possiamo salvare il mondo, prima di cena” di J. Safran Foer, “e se smettessimo di fingere?” di J. Franzen», secondo incontro del ciclo di seminari Imagine Bioethics – Bioetica fra letteratura, arte e diritto. Dialoghi interdisciplinari dell’edizione a.a. 2021/2022, organizzato dal Centro Universitario di Bioetica (University Center for Bioethics–UCB) dell’Università di Parma e volto a valorizzare il legame tra bioetica e scienze umane su questioni di particolare attualità.

Il seminario sarà introdotto e moderato da Antonio D'Aloia, Direttore del Centro, e vedrà la partecipazione di Lucia Scaffardi, ordinaria di Diritto pubblico comparato all’Università di Parma, e Alessio Malcevschi, delegato del Rettore per la RUS-Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile e referente del Festival dello Sviluppo Sostenibile ASviS Parma, e Marco Deriu, associato in Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università di Parma.

L’incontro rappresenta l’occasione per affrontare alcuni temi centrali nel dibattito contemporaneo sull’emergenza climatica e i gravi cambiamenti che essa sta provocando.

Jonathan Safran Foer, attraverso il suo saggio intitolato Possiamo salvare il mondo, prima di cena. Perché il clima siamo noi, mette in campo tutte le sue risorse di scrittore per raccontare, con straordinario impatto emotivo, la crisi climatica che è anche «crisi della nostra capacità di credere», mescolando in modo originalissimo storie di famiglia, ricordi personali, episodi biblici, dati scientifici rigorosi e suggestioni futuristiche. Safran Foer, nel suo libro, parte dalla volontà di «convincere degli sconosciuti a fare qualcosa» e termina con un messaggio rivolto ai figli, ai quali ciascun genitore - non solo a parole, ma con le proprie scelte - spera di riuscire a insegnare «la differenza tra correre verso la morte, correre per sfuggire alla morte e correre verso la vita».

Jonathan Franzen, invece, attraverso il suo saggio E se smettessimo di fingere? contempla la possibilità che l’apocalisse climatica avvenga già nel corso della sua vita. Da appassionato ambientalista, è frustrato dal fatto che il cambiamento climatico, in modo futile, monopolizzi il discorso pubblico. In questo libro, Franzen vuole parlare con il cuore e provare a rispondere ad alcune delle domande che gli erano state rivolte sugli articoli e sui saggi precedenti, ad esempio: non è politicamente controproducente togliere speranza alle persone? Vista la gravità della situazione, il problema della speranza è decisivo e un’autentica speranza necessita di sincerità e amore.

Il problema, su cui i saggi ci interrogano, è che l'emergenza ambientale non è una storia facile da raccontare e, soprattutto, non è una buona storia e, come scrive Safran Foer, non spaventa, non affascina e non coinvolge abbastanza da indurci a cambiare le nostre vite.

Link per partecipare all’evento

Per informazioni: ucb@unipr.it

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