Parma, 17 settembre 2025 – S’intitola Othello e Otello – Shakespeare e Verdi: Orizzonti rinascimentali e panorami ottocenteschi l’incontro in programma per venerdì 26 settembre alle 11.30 nell’Aula Magna dell’Università di Parma (Sede centrale, via Università 12): un appuntamento aperto al pubblico organizzato dall’Ateneo con la Fondazione Teatro Regio in occasione del Festival Verdi, e dedicato all’opera inaugurale di questa 25ª edizione.

Alessandra Petrina (Università di Padova) e Diego Saglia (Università di Parma) converseranno intorno ai temi portanti e agli interrogativi aperti della tragedia shakesperiana nel contesto del teatro rinascimentale inglese e della loro ripresa nel capolavoro verdiano. 

Oltre a un’introduzione generale all’opera shakespeariana, l’incontro approfondirà i meccanismi psicologici e le complesse relazioni tra i personaggi, la presenza della storia e degli sfondi geo-politici, i significati delle ambientazioni e della rappresentazione dell’altro, per approdare a un’esplorazione dei processi con cui il lavoro di Arrigo Boito e Giuseppe Verdi trasporta il dramma in una dimensione ibrida e complessa come quella dell’opera lirica.

Otello è forse la tragedia più essenziale ed estrema di William Shakespeare. Avvalendosi di un cast ridottissimo di personaggi, Shakespeare apre il sipario su quello che è di solito il momento conclusivo di una commedia, il matrimonio tra due persone che si amano, e lo trasforma in tragedia grazie all’azione deliberata di un personaggio, Iago, che non ha reali motivazioni o giustificazioni, e che agisce nel modo più “economico” possibile, spostando lievemente l’asse che connette le parole e il loro significato. Sullo sfondo c’è la Storia: la guerra tra veneziani e turchi, la conquista dell’isola di Cipro, i ruoli assegnati all’interno dell’esercito. Ma la Storia non entra mai direttamente in scena, se non in qualche breve momento all’inizio e alla fine: questa tragedia si svolge quasi interamente tra le mura domestiche, e lo sfondo non serve che ad amplificarne l’eco. 

In questa essenzialità sta il segreto di questa tragedia, l’importanza e la risonanza che ha avuto dei secoli, e la ragione per cui attori, registi, traduttori e musicisti hanno fatto innumerevoli tentativi di catturarne l’essenza, e di riproporla in forme nuove a un nuovo pubblico. Partendo da queste premesse, Alessandra Petrina e Diego Saglia esploreranno il lavoro di Arrigo Boito e Giuseppe Verdi. L’analisi del testo shakespeariano farà così da introduzione indispensabile alla disamina delle possibilità che la musica offre di suggerire sensazioni o tensioni emotive attraverso melodie, ritmi, accordi e strumentazioni, rielaborando e trasponendo la parola shakespeariana e le sue molteplici sfumature e implicazioni. 

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