Giancarlo Anello, docente di Religious diplomacy dell’Università di Parma, è stato invitato in qualità di esperto in materia di libertà religiosa al prossimo meeting “Inter-religious and inter-cultural dialogue in support of peacebuilding and sustainability in the OSCE (Organization for Security and Cooperation in Europe)” che si terrà al Centre for Religion, Human Values, and International Relations della Dublin City University di Dublino i prossimi 2 e 3 novembre.

Il Centre for Religion, Human Values, and International Relations è attivo nella promozione dei diritti umani e dei valori sociali nell’ambito delle relazioni internazionali e diplomatiche. Di recente ha collaborato con le Chiese e le comunità religiose dell'isola d'Irlanda per presentare un documento congiunto alla Conferenza sul futuro dell'Europa (CoFoE). Nel 2023, il Centro ha pubblicato un rapporto in materia di “Metodologia del multilateralismo" che esamina le principali criticità delle organizzazioni internazionali e di cooperazione in relazione ad alcune delle principali sfide globali che prevedono l’interazione tra gli Stati e le comunità religiose, come la giustizia climatica, il tema dell’insicurezza nell’accesso al cibo e la pace globale. Il progetto analizza i modi in cui i leader religiosi possono sostenere gli sforzi politici per affrontare queste sfide attraverso un efficace impegno multilaterale. Alla realizzazione del Report hanno contribuito due docenti dell’Università di Parma: lo stesso Giancarlo Anello e Lucia Scaffardi.

La premessa del meeting del 2 e 3 novembre è che nell'OSCE l'agenda “negativa” di lotta all'antisemitismo, alla discriminazione contro i musulmani, ai discorsi d'odio e a tutte le altre forme di discriminazione può essere utilmente sostenuta da un'agenda “positiva” parallela di promozione del dialogo e della coesione sociale dalla prospettiva delle comunità di fede. Questo approccio si riflette già nelle decisioni del Consiglio ministeriale, ad esempio Porto (2002) e Basilea (2014).

Al meeting parteciperanno i Personal representatives dell’OSCE Chairman in Office per Bujar Osmani, col compito di rintracciare le particolari connessioni tra agenda “negativa” e “positiva” dell’OSCE in queste materie.

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