L’Università di Parma celebra un grande nome del giornalismo: giovedì 25 maggio alle 11 conferirà a Bernardo Valli, grandissimo reporter di due secoli, la Laurea magistrale ad honorem in Giornalismo, cultura editoriale, comunicazione ambientale e multimediale. Il tributo a una carriera straordinaria che ha portato Valli, parmigiano, a raccontare in diretta nelle zone più “calde” del mondo alcuni tra gli snodi cruciali della Storia degli ultimi sessant’anni.La cerimonia, a inviti, si terrà alle 11 nell’Aula Magna della Sede centrale dell’Università. Sarà possibile seguirla online, collegandosi alla diretta streaming dal sito web di Ateneo.Dopo l’intervento del Rettore Paolo Andrei sarà Diego Saglia, Direttore del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali, a leggere la motivazione del conferimento, mentre la laudatio per il candidato sarà pronunciata da Marco Deriu, Presidente del corso di laurea in Giornalismo, cultura editoriale, comunicazione ambientale e multimediale. A seguire Bernardo Valli terrà la sua lectio doctoralis, intitolata La difficile ricerca della verità.Bernardo Valli – Note biograficheBernardo Valli nasce a Parma nel 1930. Il primo incarico è nella cronaca di Milano del quotidiano “L’Italia”, nel 1955. L’anno seguente passa a “Il Giorno”, appena fondato. Nel 1958 il direttore Gaetano Baldacci lo invia in Venezuela, cui seguiranno l’Argentina, la Repubblica Dominicana, Cuba. Negli anni Sessanta segue il Sudafrica e la decolonizzazione africana (Congo, Mali, Ghana, Senegal, Guinea, fino alla guerra d’Algeria). Per “Il Giorno” è anche corrispondente da Londra. Dal ’73 al ’77 passa al “Corriere della Sera” diretto da Piero Ottone, che nel ’75 lo invia in Estremo Oriente da dove racconta il Vietnam, l’India, il Giappone, la Cina. Alla fine della guerra vietnamita va a Parigi come corrispondente, e la capitale francese diventerà la sua residenza. Si sposterà per seguire le guerre mediorientali, quelle della Bosnia e dell’Iraq, e tutti gli avvenimenti che hanno fatto la Storia del secolo scorso, e in parte anche di questo. Dal ’77 al ’79 scrive per “La Repubblica” di Eugenio Scalfari, che lascia dal ’79 all’85 per “La Stampa” diretta da Giorgio Fattori. A “La Repubblica” torna nell’85 e vi resta fino al 2020. Dal 2016 al 2022 ha tenuto una rubrica - “Dentro e fuori” – sul settimanale “L’Espresso”.