Parma, 24 aprile 2024 – L’Università di Parma chiede con forza un “cessate il fuoco” immediato nella striscia di Gaza e compie un atto di solidarietà concreto verso ricercatrici e ricercatori palestinesi: il finanziamento di due borse di ricerca annuali, per un totale di 50mila euro come prima azione, analogamente a quanto già fatto negli anni scorsi per studiose e studiosi in fuga da Afghanistan e Ucraina.
Con delibere unanimi di Senato accademico e Consiglio di Amministrazione, l’Ateneo accoglie così l’appello promosso nei giorni scorsi da alcune e alcuni docenti Unipr e sottoscritto al momento da oltre 400 persone dell’Università di Parma.
“La drammaticità della situazione è sotto gli occhi di tutte e tutti ed è assolutamente incommentabile”, spiega il Rettore Paolo Martelli, che aggiunge: “Ci sembrava doveroso compiere un gesto di solidarietà, accogliendo l’appello che ci è stato rivolto. Da un lato quindi, in linea con la recente risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, la richiesta di un cessate il fuoco immediato e di rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi, e dall’altro, contestualmente, l’istituzione di due borse di ricerca per ricercatrici e ricercatori palestinesi che potranno essere ospitati nel nostro Ateneo: una mano tesa verso colleghe e colleghi in profonda difficoltà. Ricordo infatti che il sistema di istruzione e formazione palestinese è stato pesantemente colpito, con la distruzione di scuole, università, laboratori e biblioteche, e che tante sono le ricercatrici e tanti i ricercatori che sono stati uccisi. Il nostro è un gesto di aiuto e sostegno, concreto e simbolico insieme, che ci fa piacere avvenga alla vigilia di una data cruciale per la storia del nostro Paese e della nostra democrazia come è il 25 aprile, con tutti i valori fondamentali che questa data porta con sé”.