15 dicembre 2022 - Celebrando lo Zamenhofa Tago

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Giovedì 15 dicembre alle 17, nell'Aula F del Plesso D’Azeglio dell’Università di Parma, si celebrerà lo “Zamenhofa Tago”, il “Giorno di Zamenhof”, una delle ricorrenze più sentite per il mondo esperantista: la nascita del creatore della lingua, L. L. Zamenhof.

Porteranno i saluti introduttivi Massimo Soncini, editore di Athenaeum, Luciano Benoni Mazzoni, antropologo e direttore della rivista “UNI.VERSUM”, e Marco Boschi, rappresentante di “Mitridatə – Martedì interlinguistici”, un gruppo di studentesse e studenti dell’Università di Parma appassionati di interlinguistica, organizzatrici e organizzatori di attività in quest’ambito durante l’anno. Seguiranno tre riflessioni: Cos’è lo Zamenhofa Tago di Davide Astori, linguista dell'Università di Parma; En la mondon venis nova sento di Giovanni Di Stefano, laureato in Lettere all’Università di Parma, sui principali contenuti dell'inno esperantista; La Dogmoj de Homaranismo di Luca Gaglio, editore di UniNova, sul sistema valoriale sotteso a questo esperimento linguistico.

Durante la giornata, inoltre, si conferirà il riconoscimento della XIII edizione del premio “G. Canuto” per tesi di laurea in Interlinguistica ed Esperantologia ad Annamaria Marcario, dell'Università telematica "e-Campus", per la tesi Mi estas homarano. Storia dell’utopia linguistica di un medico polacco. A consegnare il premio sarà Silvana Vitali, Presidente del Rotary Club Parma Farnese per l’a.s. 2022-23, fra gli sponsor dell’iniziativa.

Locandina

Alle 17 nell’Aula F del Plesso D’Azeglio appuntamento dedicato all’esperanto e conferimento del Premio Canuto

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12 dicembre 2022 - I geroglifici e l’idea di Egitto fra spazio e tempo. A 200 anni dalla decifrazione di Champollion

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Promossa dal Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali (DUSIC) dell’Università di Parma, con il patrocinio del Comune, si terrà lunedì 12 dicembre, all’Auditorium della Casa della Musica (P.le San Francesco 1) a partire dalle ore 9:45, una giornata di studio di carattere seminariale dal titolo “I geroglifici e l’idea di Egitto fra spazio e tempo. A 200 anni dalla decifrazione di Champollion”, organizzata da Nicola Reggiani, ricercatore di Papirologia, insieme ad altri colleghi del Dipartimento DUSIC, per offrire una panoramica nuova e interdisciplinare sull’approccio occidentale ai geroglifici (e in generale all’antico Egitto).  

Nel settembre 1822 Jean-François Champollion gettò le basi definitive per la decifrazione dell’antica scrittura geroglifica egizia. Le sue intuizioni affinavano parziali tentativi già avanzati da altri scienziati e sarebbero state migliorate negli anni successivi, ma costituiscono una pietra miliare nella storia delle nostre conoscenze sul mondo antico. Leggendo i testi egiziani si giunse ad una più completa consapevolezza sulla civiltà egiziana, abbandonando secoli di interpretazioni mistiche che vedevano nei geroglifici una scrittura simbolica, custode di sacri misteri.

In una cornice di iniziative che in tutto il mondo hanno celebrato il 200° anniversario della decifrazione, non poteva mancare anche a Parma un evento che ricordasse l’epocale scoperta. Anche la nostra città, infatti, ospitò alcuni protagonisti della nascente Egittologia di inizi Ottocento, partecipando al dibattito sui geroglifici mentre si andava costituendo la collezione egizia al Museo d’Antichità diretto da Michele Lopez.

Dopo i saluti introduttivi di Diego Saglia, Direttore del Dipartimento DUSIC, l’egittologo Marco De Pietri (Università di Pavia), Direttore del Centro Italiano di Egittologia “Giuseppe Botti”, traccerà la storia della conoscenza dei geroglifici dall’antichità a Champollion, sottolineando l’importanza della decifrazione dal punto di vista della scienza egittologica, con un intervento intitolato Da Horapollo a Champollion: «Je (ne) tiens (pas) mon affaire!». A seguire, docenti del Dipartimento affronteranno il tema della giornata dalle rispettive discipline, secondo il seguente programma: Davide Astori, Perché (non) fuggire dall’Egitto; Domenico Giuseppe Muscianisi, Sulle orme di Champollion: nomi e scambi tra l’Egeo e il Nilo; Elisabetta Fadda, Geroglifici nel Rinascimento a Parma; Nicola Catelli, Nei dintorni del geroglifico: rebus e poesia figurata nel Cinquecento; Nicola Reggiani, I geroglifici di Maria Luigia: papiri e scritture egiziane a Parma nel primo Ottocento; Rachele Sprugnoli, (Breve) Viaggio dalla Stele di Rosetta a Google Translate.

La partecipazione è aperta a tutti gli interessati; programma dettagliato su www.papirologia.unipr.it/eventi/geroglifici

Per informazioni: nicola.reggiani@unipr.it

Alla Casa della Musica una giornata di studi nell'anniversario della decifrazione dell’antica scrittura geroglifica egizia

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7 dicembre 2022 - La lingua dei "Promessi sposi": ricerche in corso

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Mercoledì 7 dicembre a partire dalle ore 9:45, nelle Aule E e C del Plesso di via D'Azeglio (Via Massimo D'Azeglio, 85), si terrà la giornata di studi La lingua dei "Promessi sposi": ricerche in corso.

La giornata di studi, che rientra nelle iniziative della Scuola di Dottorato, chiama a raccolta giovani dottori di ricerca e dottorandi per condividere i risultati conseguiti e dare notizia dei progetti in corso d’opera. 

Programma e link per accesso da remoto sono consultabili nella locandina qui allegata.

Per informazioni: arianna.redaelli@unipr.it

Giornata di studi manzoniani nel Plesso di Via D'Azeglio

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5 dicembre 2022 - A “Pensare la vita” gli storici dell’associazione Premio Nobel per la Pace “Memorial Internazionale”

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Saranno due storici dell'associazione Memorial Internazionale, recentemente insignita del Premio Nobel per la Pace, gli ospiti dell’incontro in programma per lunedì 5 dicembre alle 18 a Palazzo del Governatore nell’ambito della dodicesima edizione del corso Pensare la vita, diretto da Ferruccio Andolfi,che quest’anno è dedicato al tema L’odio e i suoi antidoti.

La rassegna “Pensare la vita” è promossa dall’Associazione culturale La Ginestra con il sostegno del Comune di Parma e con il patrocinio di numerosi enti locali e regionali, tra cui l’Università di Parma.

Lunedì 5 dicembre a dialogare con Giulia De Florio e Maria Candida Ghidini, dell’Università di Parma, sarà Sergej Bondarenko, storico di Memorial Internazionale, associazione fondata in Russia da Andrej Sakharov nel 1989 (e poi chiusa) ma attiva anche altrove e recentemente insignita del Premio Nobel per la Pace 2022. Sarà presente anche lo storico Nikita Lomakin, sempre di Memorial Internazionale.

“L’ultima parola contro l’odio”, questo il titolo dell’incontro che vuole essere anche, ma non solo, una preziosa testimonianza nella società russa.

Sergej Bondarenko è laureato in Storia e dal 2009 lavora a Memorial Internazionale. Negli ultimi cinque anni si è dedicato allo studio dei fascicoli d’indagine degli anni Trenta conservati nei principali archivi di Mosca. Svolge attività di didattica e divulgazione della storia per studenti e insegnanti, cura le mostre allestite da Memorial e partecipa a convegni nazionali e internazionali sui temi della memoria e sull’ironia nell’opera di Varlam Šalamov.

Nikita Lomakin è laureato in Storia all’Università statale di Mosca e dal 2013 è dottore ricerca in Storia medievale. Ha perfezionato la sua formazione all’Università Humboldt di Berlino e l’Università di Varsavia. Si occupa di ricerche sulla memoria, antropologia digitale e oral history. Lavora a Memorial Internazionale dal 2012 dove si occupa di progetti di digitalizzazione, in particolare della base dati degli archivi dell’associazione.

Locandina

Appuntamento alle 18 a Palazzo del Governatore con Sergej Bondarenko e Nikita Lomakin. A condurre l’incontro Giulia De Florio e Maria Candida Ghidini dell’Università di Parma

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"Vedere l'invisibile": le conferenze di questa settimana

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Proseguono anche questa settimana glieventi collaterali alla mostra “Vedere l’invisibile. Dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande”, organizzata dal Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Parma eaperta all’APE Parma Museo fino al 15 gennaio 2023.

Si tratta di un’ampia rassegna di conferenze, laboratori e convegni pensata come una serie di eventi satellite della mostra, dedicati a focalizzare e approfondire il tema dell'invisibile in vari aspetti delle scienze, della medicina, dell'arte e della letteratura.

La settimana si apre con una conferenza del ciclo “Scienza e letteratura”, a cura di Carlo Varotti e Isotta Piazza: l’appuntamento è per mercoledì 30 novembre alle 14:30 con la lezione di Martina Mengoni e il laboratorio didattico curato da Raffaela Cornacchia sul tema “Primo Levi e le Storie Naturali”.

Nel pomeriggio di giovedì 1° dicembre è prevista una serie di tre incontri incentrati su infinitamente piccolo e infinitamente grande nella fotografia e nella pittura, a cura di Silvio Wolf e Cristina Casero (La fotografia: un mezzo per spiegare l’invisibile), Giorgio Milanesi (L’efficacia delle immagini invisibili in epoca medievale) e Gianluca Poldi (Vedere l’invisibile in pittura: errori, evoluzioni, riutilizzi, recuperi. Quando la scienza incontra l’arte), in programma rispettivamente alle 15, alle 16:30 e alle 18.

La mostra non si rivolge solo agli adulti e ai ragazzi più grandi. Anche i più piccoli sono coinvolti nei tanti aspetti dell'infinitamente piccolo e grande.  Venerdì 2 dicembre, alle 17, Ada Cigala e Claudia Lichene parleranno di “Vedere l’in-visibile al nido e alla scuola dell’infanzia: il laboratorio scientifico”.

Tutti gli eventi si svolgono all'Auditorium di Ape Parma Museo, Strada Farini 32/A, Parma.

Ingresso libero fino a esaurimento posti.

La mostra “Vedere l’invisibile. Dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande” è organizzata con il patrocinio del Comune di Parma e la collaborazione di Fondazione Monteparma, Ministero dell’Università e della Ricerca, Istituto dei Materiali per l’Elettronica e il Magnetismo del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Parma, Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Roma), VIRGO, European Gravitational Observatory e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

Info: https://vederelinvisibile.com/

All’Auditorium di APE Parma Museo. Il 30 novembre, il 1° e il 2 dicembre i prossimi appuntamenti collaterali alla mostra organizzata dall’Università di Parma

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2 dicembre 2022 - Sistema Buzzati. L’autore e le industrie culturali del Novecento

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Nel cinquantenario della morte di Dino Buzzati (1906-1972), dopo il ciclo di film a lui dedicato, il gruppo di lavoro “Officina 900” del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali (DUSIC) dell’Università di Parma organizza il seminario Sistema Buzzati. L’autore e le industrie culturali del Novecento. L’appuntamento è in programma per il pomeriggio di venerdì 2 dicembre, a partire dalle 14:30, nell’Aula C del Plesso D’Azeglio (via D’Azeglio 85).

L’evento intende fornire una rappresentazione a tutto tondo delle molteplici attività intellettuali di Dino Buzzati (dalla letteratura al giornalismo all’illustrazione), allo scopo di tratteggiare la centralità che il “sistema” artistico buzzatiano assume nell’industria creativa del Novecento.

Il seminario, a cura di Giulio Iacoli e Isotta Piazza, si divide in una prima parte, dal titolo “Dal cantiere buzzatiano. Un profilo di scrittore, fra narrativa e cronache” (coordinata da Isotta Piazza), che accoglie i contributi di Silvia Zangrandi (IULM), “Un paese in trasformazione: l’Italia nella narrativa buzzatiana del dopoguerra”, Simone Marsi (Università di Parma), “Buzzati e l’istituzione scolastica: tra manuali e proposte didattiche”, e Stefania Sini (Università del Piemonte Orientale), “La ‘moderna magia’ dei ‘grandi feticci’: Dino Buzzati tra avanguardia e pop art”.

Nella seconda parte, dal titolo, “Comporre, illustrare, adattare. Modalità e sviluppi intermediali dell’opera buzzatiana”, coordinata da Giulio Iacoli, vi saranno i contributi di Marco Perale (Associazione Internazionale Dino Buzzati), “Buzzati e il Poema a fumetti: indizi per una diagnosi filologica” e Nicola Dusi (Università di Modena e Reggio Emilia), “Traduzione intersemiotica da Buzzati a Olmi”.

In coda agli interventi è previsto uno spazio per la discussione e le conclusioni.

Dalle 14:30 nell’Aula C del Plesso D’Azeglio. L’appuntamento organizzato dal gruppo di lavoro “Officina 900” del nostro Dipartimento

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28 novembre 2022 - Inaugurazione della mostra virtuale dello CSAC “1972. Moda, design, storia”

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Lunedì 28 novembre, alle 15 nell’Aula Mulas del complesso monumentale della Pilotta (Piazzale della Pace 7/A), verrà presentata agli studenti e a tutti gli interessati la mostra virtuale “1972. Moda, design, storia”. La presentazione avrà luogo nel corso della lezione di “Storia delle mostre” di Alessandra Acocella, docente del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali-DUSIC dell’Università di Parma. Interverranno Alberto Salarelli, responsabile scientifico della mostra virtuale, e Valentina Rossi, curatrice della mostra in collaborazione con Lara Marziali.

La mostra virtuale 1972. Moda, design, storia è il frutto di un progetto di ricerca sviluppato nell’ambito delle digital humanities per la creazione di una mostra basata sul software Omeka S, a fianco della digitalizzazione di un elevato numeri di documenti progettuali conservati presso il Centro Studi e Archivio della Comunicazione-CSAC dell’Università di Parma.

L’esposizione ha il fine di indagare precisi aspetti della cultura progettuale legata soprattutto all’ambito del design e della moda, considerando lo CSAC testimone di questo tipo di progettualità dagli inizi degli anni Settanta.  Questa esposizione ha lo scopo di restituire e riaffermare due importati momenti storici: il primo legato a uno dei massimi riconoscimenti del design italiano, la mostra del MoMA Italy: The New Domestic Landscape curata da Emilio Ambasz nel 1972, di cui allo CSAC si conservano alcuni materiali progettuali come quelli di Ettore Sottsass jr; l’altro momento riguarda invece la nascita del prêt-à-porter, grazie a uno stilista pioneristico come Walter Albinidi cui allo CSAC sono conservate 4191 opere.

Il titolo dell’esposizione cita inoltre un importante studio degli anni Ottanta curato da Gloria Bianchino e Arturo Carlo Quintavalle, Moda Media Storia.

La mostra non ha solo lo scopo di valorizzare e studiare il patrimonio conservato presso l’istituzione universitaria, ma vuole approfondire criticamente due momenti storici legati alla cultura del progetto. Da un lato si assiste all’affermazione di importanti designer sulla scena internazionale, dall’altro entra in scena il prêt-à-porter: presto tra design e moda si innescheranno dei cortocircuiti progettuali permettendo un dialogo tra le due discipline. 

In mostra saranno esposti materiali progettuali di Walter Albini, Archizoom Associati, Giorgio Armani, Gianfranco Ferré, Krizia, Franco Moschino, Alberto Rosselli,Cinzia Ruggeri, Ettore Sottsass Jr eGianni Versace.

La mostra virtuale è visitabile all’indirizzo https://mostra1972.unipr.it/.

Presentazione alle 15 nell’Aula Mulas del complesso monumentale della Pilotta

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7 dicembre 2022 - Seminario "Visioni d’armi e di amori. Immagini per il poema epico-cavalleresco"

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Si svolgerà mercoledì 7 dicembre  alle ore 10, nell'Aula C del Plesso di via D’Azeglio (Via Massimo D’Azeglio, 85), il seminario Visioni d’armi e di amori. Immagini per il poema epico-cavalleresco, organizzato da Nicola Catelli e Corrado Confalonieri, docenti di Letteratura italiana dell’Università di Parma, e dedicato alle forme di visualizzazione (incisioni, disegni, dipinti, fumetti) dei poemi di Luigi Pulci, Matteo Maria Boiardo, Ludovico Ariosto e Torquato Tasso. Il seminario – organizzato nell’ambito del Corso di studio magistrale in Lettere classiche e moderne – sarà un’occasione per riflettere sul rapporto fra parole e immagini in relazione ad alcuni capolavori della letteratura italiana, sulla traduzione visiva di temi e modalità discorsive dei poemi, sulla ricezione della narrativa epico-cavalleresca dal Cinquecento ai primi anni Duemila.

Il programma prevede gli interventi di Nicola Catelli («Morgante» malinconico. Le illustrazioni novecentesche del poema pulciano), Elisabetta Menetti dell’Università di Modena e Reggio Emilia (L’«Orlando innamorato» a fumetti), Christian Rivoletti della Friedrich-Alexander-Universität Erlangen-Nürnberg (Dall’epos al romanzo: il narratore del «Furioso» e la sua ricezione) e di Corrado Confalonieri (Pictura, poësis: composizione e ricezione della «Gerusalemme liberata»).

La partecipazione è aperta anche a docenti e studenti delle scuole secondarie fino a esaurimento dei posti disponibili (per la partecipazione di classi intere è necessaria la prenotazione). Il seminario è inoltre valido come attività di formazione per i docenti degli istituti scolastici (piattaforma SOFIAhttps://sofia.istruzione.it/, ID iniziativa formativa 78245).

Per informazioni e prenotazioni:
nicola.catelli@unipr.it
corrado.confalonieri@unipr.it

Ore 10, Aula C del Plesso di via D’Azeglio

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23 novembre 2022 - Le rivoluzioni epistemologiche e la letteratura: uno sguardo al primo Novecento

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Il ciclo di incontri "Scienza e letteratura", allestito da Carlo Varotti e Isotta Piazza, a latere della mostra "Vedere l'invisibile", prosegue all'Auditorium dell'Ape Museo mercoledì 23 novembre  alle ore 17 con una lezione di Massimiliano Tortora dal titolo Le rivoluzioni epistemologiche e la letteratura: uno sguardo al primo Novecento.

Cosa c’entra Albert Einstein con la letteratura? È possibile che le rivoluzioni scientifiche di inizio Novecento influenzino la forma del romanzo moderno e collaborino all’avvento di una stagione letteraria che oggi chiamiamo “modernista”? E infine: che ruolo ha assunto la letteratura di autori come Joyce, Svevo, Proust nel percorso di comprensione collettiva delle teorie scientifiche?

Massimiliano Tortora insegna Letteratura italiana contemporanea all’Università Sapienza di Roma ed è coordinatore nazionale della MOD SCUOLA (http://www.modlet.it/mod-scuola/). Ha scritto fondamentali contributi su modernismo italiano e si è occupato di autori come Italo Svevo, Eugenio Montale e Federigo Tozzi. È direttore responsabile della rivista «Allegoria», ed autore del manuale scolastico Una storia chiamata letteratura, edito da Palumbo.

Lezione di Massimiliano Tortora (Università Sapienza di Roma) all'APE Museo, ore 17

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29 novembre 2022 - All’Università di Parma torna la “Lectura Catulli Parmensis”

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Il Laboratorio «Centro Studi Catulliani» dell’Università di Parma (Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali – DUSIC, Unità di Antichistica) organizza per il 29 novembre la IILectura Catulli Parmensis, iniziativa di terza missione che avrà per protagonista Alfredo Mario Morelli, docente di Lingua e letteratura latina all’Università di Ferrara, studioso di Catullo noto a livello nazionale e internazionale, referee ordinario del Laboratorio «Centro Studi Catulliani».

L’appuntamento è per martedì 29 novembrealle 14:30 nell’Aula Ferrari del Plesso D'Azeglio (Strada M. D’Azeglio, 85 - Parma). Il prof Morelli interverà su Il tema della domus nel carme 68 e un vexatissimus locus (Catull. 68,159).

L’edizione di quest’anno fa seguito alla prima, del dicembre 2021, nella quale Giuseppe Gilberto Biondi, Professore emerito dell’Università di Parma, direttore della rivista «Paideia» e del Laboratorio «Centro Studi Catulliani» dell'Ateneo, parlò di Catullo elegiaco, un archetipo della cultura europea.

La Lectura del 29 novembre è rivolta anche a docenti, studentesse e studenti delle Scuole secondarie di secondo grado e a tutte le persone interessate.

Sarà possibile anche la partecipazione a distanza tramite la piattaforma Teamsa questo link:

La Lectura rientra fra le iniziative valide per la formazione e l’aggiornamento docenti della piattaforma S.O.F.I.A.: ID iniziativa formativa 77567 - ID edizione formativa 114463. Le iscrizioni sono aperte fino al 28 novembre 2022.

Info
Laboratorio «Centro Studi Catulliani», Simone Gibertini: tel. 0521 906693, e-mail simone.gibertini@unipr.it
web https://www.catullus.unipr.it/

Alle 14:30 nell’Aula Ferrari del Plesso D’Azeglio la seconda edizione. Relatore il docente dell’Università di Ferrara Alfredo Mario Morelli su Il tema della domus nel carme 68 e un vexatissimus locus (Catull. 68,159)

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