23 e 24 settembre 2021 - All’Università di Parma “En attendant Chamoiseau”
Si intitolano En attendant Chamoiseau le due giornate di studi organizzate dall’Università di Parma il 23 e 24 settembre per lo scrittore martinicano Patrick Chamoiseau, in vista della laurea ad honorem che l’Ateneo gli conferirà il 30 settembre.
Due giornate che permetteranno di approfondire l’opera dell’autore francofono e la sua scrittura, con interventi di diversi studiosi dell’Università di Parma.
Il 23 settembre alle 17 i lavori saranno aperti da Diego Saglia, Direttore del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali – DUSIC, e saranno moderati da Simonetta Anna Valenti, docente di Letteratura francese. Interverranno Elena Pessini (Oltre la maledizione della schiavitù, “L’Esclave vieil homme et le molosse”), Micol Beseghi (Sfide (im)possibili: tradurre Chamoiseau in lingua inglese), Alba Pessini (Chamoiseau saggista, da «Éloge de la Créolité» a «Le Conteur, la nuit et le panier»), Stefano Beretta (L'altro che non c'è: il Robinson di Chamoiseau - “L'Empreinte à Crusoé”).
Nella seconda giornata, il 24 settembre alle 16, moderatrice sarà invece Elena Pessini. Interverranno Davide Papotti (Chamoiseau geografo: l'osservazione del paesaggio della Martinica in “Trésors cachés et patrimoine naturel de la Martinique vue du ciel”), Luana Salvarani ed Elena Luciano (La relazione educativa tra linguaggi e potere: una lettura di "Chemin-d'école"), Nadia Monacelli (Lingua e potere, lingua è potere: costruzione psicosociale di un accento), Diego Varini (Da Chamoiseau all'Europa. Un altro Novecento).
Le due giornate En attendant Chamoiseau saranno trasmesse in diretta streaming dall’Aula dei Filosofi sul sito web dell’Università di Parma www.unipr.it.
Completerà poi gli eventi preparatori alla laurea ad honorem la Serata con l’autore in programma per il 29 settembre alle 21 a Teatro Due: una intervista-dialogo con Patrick Chamoiseau, a cura di Elena Pessini, in occasione dell’uscita della traduzione italiana del suo volume Livret des villes du deuxième monde (nella versione italiana Città di un altro mondo, Nuova Editrice Berti, traduzione di Elena Pessini). Prenotazioni a Teatro Due, tel. 0521 230242, e-mail biglietteria@teatrodue.org
Patrick Chamoiseau
Da sempre cantore e difensore della cultura creola, e innovatore nel linguaggio (un francese nutrito dei ritmi e delle immagini prese a prestito dal creolo), Patrick Chamoiseau è saggista e narratore. Insignito di numerosi premi letterari lungo tutta la sua carriera (in particolare il Prix Goncourt nel 1992 per Texaco, i recenti Best Translated Book Awards per L'Esclave vieil homme et le Molosse e Prix Édouard Glissant nel 2019), Commandeur des Arts et des Lettres, ha profondamente rinnovato la produzione letteraria in lingua francese, sia dal punto di vista delle tematiche affrontate nei numerosi romanzi, racconti e saggi pubblicati dal 1986 ad oggi, sia per l’originalità delle scelte stilistiche, linguistiche ed estetiche che caratterizzano la sua scrittura.
Dal 22 settembre la rassegna “Tra immagini e parole”: tre appuntamenti per riflettere sull’umano
Tre presentazioni di libri e incontri con gli autori per riflettere sull’umano, facendo il punto sul nostro rapporto con le immagini e la parola. È l’idea di fondo della minirassegna Tra Immagini e Parole, organizzata dal Comune di Parma e dal Laboratorio Interdipartimentale Neuroscience & Humanities dell’Università di Parma a partire dal 22 settembre.
L’appuntamento è per il 22, 25 e 28 settembre alle 17.30 all’Auditorium del Palazzo del Governatore. Al centro degli incontri, a cura del neuroscienziato Vittorio Gallese, docente di Psicobiologia all’Università di Parma e direttore del Laboratorio Neuroscience & Humanities, e di Rita Messori, docente di Estetica all’Università di Parma, ci saranno tre recenti pubblicazioni.
Mercoledì 22 settembre Federico Vercellone presenta L’Archetipo Cieco. Variazioni sull’individuo moderno, Rosenberg & Sellier, con Rita Messori.
L’idea che attraversa il libro è che la modernità possa essere intesa come l’età dell’archetipo cieco. Un’epoca nevrotica che vive di e in ciò che manca e al quale non ha più accesso. Né l’archetipo la illumina, né essa riesce a trovare da sola le risorse per fare luce. Esso si trasforma oggi in un pullulare di icone instabili che non riescono, se non per momenti brevissimi, a divenire modelli. Il mercato ha stravolto l’archetipo, producendone mille e mille, ma non ne ha messo a tacere la fascinazione che anzi si è fatta sempre più influente e suggestiva.
Federico Vercellone è professore ordinario di Estetica all’Università di Torino. Tra i suoi saggi più recenti: Dopo la Morte dell’Arte (2013), Il Futuro dell’Immagine (2017), Simboli della Fine (2018).
Sabato 25 settembre Michele Cometa presenta Cultura Visuale, Raffaello Cortina Editore, con Vittorio Gallese
Il volume individua tre figure paradigmatiche per tracciare una genealogia novecentesca della cultura visuale contemporanea: Aby Warburg, Sigmund Freud e Walter Benjamin. Dopo Warburg la nozione di immagine è definitivamente cambiata. Dopo Freud lo sguardo è indissolubilmente legato al tema della sessualità e del bios. Dopo Benjamin la nozione di dispositivo e quelle di apparato, assemblage e ambiente mediale sono irrevocabilmente mutate. Questi autori non stanno solo alle origini della cultura visuale, ma ne prefigurano gli sviluppi futuri. Da Warburg abbiamo imparato che il fare-immagine fa parte della biologia e dei comportamenti essenziali dell’Homo sapiens, un aspetto che le neuroscienze cognitive, l’antropologia, l’archeologia e la paleontologia stanno sviluppando in questi anni. Grazie a Freud sappiamo che lo sguardo è essenziale per comprendere pratiche epistemiche, questioni di genere e politiche sociali. Benjamin ci ha insegnato che i dispositivi sono elementi essenziali della nostra nicchia ecologica.
Michele Cometa è professore ordinario di Storia comparata delle culture e Cultura visuale all’Università di Palermo. Tra i suoi libri più recenti: La scrittura delle immagini (2012), Perché le storie ci aiutano a vivere (2017) e Cultura visuale (2020).
Martedì 28 settembre Paolo Virno presenta Avere. Sulla natura dell’animale loquace, Bollati Boringhieri, con Vittorio Gallese.
Il verbo avere risiede al cuore del nostro linguaggio. Diciamo continuamente che gli esseri umani hanno pensieri, desideri, dolori, esperienze, beni, paure. Ma che cosa intendiamo? Quali implicazioni nascondono queste frasi così familiari? Paolo Virno partendo dal verbo avere guida in un viaggio denso e suggestivo all’interno della natura del linguaggio, chiave privilegiata per comprendere poi quella dell’uomo. Muovendo da una verità fondamentale: chi possiede qualcosa non è mai un tutt’uno con la cosa posseduta. Se anzi possiamo avere qualcosa, è proprio perché non siamo quella cosa. L’animale umano non coincide mai del tutto con l’insieme di facoltà, disposizioni ed esperienze che possiede, e che lo distinguono dagli altri viventi. Questa “scissione” ci consente di riflettere su noi stessi, su ciò che pensiamo e facciamo, e di avere quindi una coscienza. Ma anche di essere liberi: non essendo un tutt’uno con la nostra vita, né con nessuna delle nostre capacità, possiamo decidere che cosa farne.
Paolo Virno è professore ordinario di Filosofia del linguaggio all’Università di Roma Tre. Tra i suoi saggi: Quando il verbo si fa carne. Linguaggio e natura umana (2003), E così via, all’infinito. Logica e antropologia (2010), Saggio sulla negazione. Per una antropologia linguistica (2013).
Per tutti gli incontri sarà richiesto Green pass all’ingresso.
Ingresso gratuito, posti limitati, prenotazione tramite App Parma 2020+21
30 settembre 2021 - Dall’Università di Parma laurea ad honorem allo scrittore Patrick Chamoiseau
Dall’Università di Parma un tributo speciale a Patrick Chamoiseau: una laurea ad honorem e due giornate di studio preparatorie per approfondirne l’opera e la figura, cui si aggiunge una serata speciale con lo scrittore a Teatro Due in occasione dell’uscita della traduzione italiana del Livret des villes du deuxième monde.
Oggi la presentazione nella sede dell’Ateneo, in una conferenza stampa in cui sono intervenuti il Rettore Paolo Andrei, il Direttore del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali - DUSIC Diego Saglia ed Elena Pessini, docente di Lingua e traduzione francese.
Da sempre cantore e difensore della cultura creola, e innovatore nel linguaggio (un francese nutrito dei ritmi e delle immagini prese a prestito dal creolo), Patrick Chamoiseau è saggista e narratore. Insignito di numerosi premi letterari lungo tutta la sua carriera (in particolare il Prix Goncourt nel 1992 per Texaco, i recenti Best Translated Book Awards per L'Esclave vieil homme et le Molosse e Prix Édouard Glissant nel 2019), Commandeur des Arts et des Lettres, ha profondamente rinnovato la produzione letteraria in lingua francese, sia dal punto di vista delle tematiche affrontate nei numerosi romanzi, racconti e saggi pubblicati dal 1986 ad oggi, sia per l’originalità delle scelte stilistiche, linguistiche ed estetiche che caratterizzano la sua scrittura.
La laurea ad honorem
Allo scrittore martinicano, tra i maggiori autori francofoni contemporanei, l’Ateneo conferirà il 30 settembre la Laurea magistrale ad honorem in Lettere classiche e moderne (classe LM-14 Filologia moderna).
La cerimonia è in programma alle 11 nell’Aula Magna dell’Università (via Università, 12) ma a causa della situazione sanitaria sarà chiusa al pubblico, che potrà seguirla in diretta streaming sul sito web di Ateneo www.unipr.it
Dopo l’intervento del Rettore Paolo Andrei, sarà il Direttore del Dipartimento Diego Saglia a leggere la motivazione del conferimento, mentre la laudatio per il candidato sarà tenuta dalla docente Elena Pessini. A seguire Patrick Chamoiseau terrà la sua lectio doctoralis, intitolata Écrire En Relation.
En attendant Chamoiseau: due giornate di studi preparatorie
La laurea ad honorem sarà preceduta da due giornate di studio su Chamoiseau in programma per il 23 e il 24 settembre, trasmesse in diretta streaming sul sito web dell’Università di Parma www.unipr.it. Due giornate che permetteranno di approfondire l’opera dell’autore francofono e la sua scrittura, con interventi di diversi studiosi dell’Università di Parma.
Il 23 settembre alle 17 i lavori saranno aperti da Diego Saglia, Direttore del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali – DUSIC, e saranno moderati da Simonetta Anna Valenti, docente di Letteratura francese. Interverranno Elena Pessini (Oltre la maledizione della schiavitù, “L’Esclave vieil homme et le molosse”), Micol Beseghi (Sfide (im)possibili: tradurre Chamoiseau in lingua inglese), Alba Pessini (Chamoiseau saggista, da «Éloge de la Créolité» a «Le Conteur, la nuit et le panier»), Stefano Beretta (L'altro che non c'è: il Robinson di Chamoiseau - “L'Empreinte à Crusoé”).
Nella seconda giornata, il 24 settembre alle 16, moderatrice sarà invece Elena Pessini. Interverranno Davide Papotti (Chamoiseau geografo: l'osservazione del paesaggio della Martinica in “Trésors cachés et patrimoine naturel de la Martinique vue du ciel”), Luana Salvarani ed Elena Luciano (La relazione educativa tra linguaggi e potere: una lettura di "Chemin-d'école"), Nadia Monacelli (Lingua e potere, lingua è potere: costruzione psicosociale di un accento), Diego Varini (Da Chamoiseau all'Europa. Un altro Novecento).
Il 29 settembre serata con l’autore a Teatro Due
Mercoledì 29 settembre alle 21 a Teatro Due (Sala Grande) Patrick Chamoiseau sarà protagonista di un’intervista-dialogo con Elena Pessini, in occasione dell’uscita della traduzione italiana del suo volume Livret des villes du deuxième monde (nella versione italiana Città di un altro mondo, Nuova Editrice Berti, traduzione della stessa Elena Pessini).
“Il ritrovamento del quaderno annotato fitto da un misterioso vagabondo – si legge nella scheda del libro curata dalla casa editrice - fa da espediente narrativo per questo viaggio distopico nella geografia urbana contemporanea. In questa sua fantasticheria malinconica lo scrittore martinicano Patrick Chamoiseau, già vincitore del Premio Goncourt con Texaco, allestisce una scenografia urbana slegata da confini geografici e temporali, intrecciando passato e futuro, male e bene, orrori e meraviglie. Con sguardo visionario e profetico rilegge il passato e ipotizza un destino urbano fatto di stratificazioni tra città discariche e comunità immateriali. Come in Texaco, per lo scrittore creolo la città è ancora una volta ripugnante e vitale, promessa di un futuro diverso e specchio impietoso del passato”. Gli attori dell’Ensemble Teatro Due leggeranno alcuni brani dell’opera.
PATRICK CHAMOISEAU – BREVE PROFILO
Nato nel 1953 a Fort-de-France, Patrick Chamoiseau ha studiato diritto privato (Università di Sceaux France) ed economia sociale (IRTS de Montrouge). È autore di un corpus letterario considerevole composto da romanzi, racconti, saggi e altri testi, tradotti in diverse lingue, che gli sono valsi numerosi riconoscimenti. Attento conoscitore della storia coloniale dei Caraibi ma anche intellettuale in ascolto delle trasformazioni del mondo contemporaneo, ha fatto del tema della lotta alla schiavitù e delle migrazioni oggetto di scrittura e d’impegno civile. Oggi è una delle voci più influenti dei Caraibi e uno dei maggiori scrittori francofoni contemporanei.
Nel 2010 è stato insignito dal Ministero della Cultura francese del titolo di Commandeur des Arts et des Lettres.
Tra le sue opere più importanti il manifesto Éloge de la créolité, scritto con Jean Bernabé e Raphaël Confiant, il romanzo Texaco, affresco di vita martinicana di tre generazioni, il recente saggio Frères migrants (2017), nel quale lancia un allarme affinché il fenomeno delle migrazioni venga considerato come un’emergenza umanitaria che richiede capacità di ascolto, apertura e accoglienza. Da segnalare anche la trilogia che raccoglie la sua personale autobiografia Une enfance créole (Antan d’enfance, 1990; Chemin d’école, 1994; À Bout d’enfance, 2005), i racconti per bambini e ragazzi (Manman Dlo contre la Fée Carabosse, «théâtre conté», 1981; Au Temps de l’Antan, 1988, Grand prix de la littérature de jeunesse; Émerveilles, 1998) e le sceneggiature dei film di Guy Deslaurier (Passage du Milieu, 1999; Biguine, 2004, Aliker, 2007).
Patrick Chamoiseau si è anche strenuamente battuto affinché il Parlamento francese dichiarasse nel 2001 la tratta degli schiavi e la schiavitù crimine contro l’umanità e perché il 10 maggio diventasse la giornata commemorativa dell’abolizione della schiavitù.
9 settembre 2021 - Presentazione delle iniziative per Patrick Chamoiseau
Sarà un tributo speciale, che avrà il suo clou nel conferimento di una laurea ad honorem all’Università di Parma, quello che sarà organizzato a fine settembre per lo scrittore Patrick Chamoiseau, tra i maggiori autori francofoni contemporanei.
Le iniziative per Chamoiseau saranno presentate giovedì 9 settembre alle 11 nell’Aula magna dell’Università, in una conferenza stampa a inviti e chiusa al pubblico trasmessa in diretta streaming sul Canale YouTube dell’Ateneo al link https://youtu.be/MIs9Kq8NXI4
Interverranno il Rettore Paolo Andrei, il Direttore del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali - DUSIC Diego Saglia ed Elena Pessini, docente di Lingua e traduzione francese.
1° agosto 2021- Giornata dantesca a Castiglione del Terziere
Si terrà domenica 1° agosto, a partire dalle 16, a Castiglione del Terziere, nei pressi di Pontremoli, l’iniziativa “Il Terziere per Dante”, nell’ambito delle celebrazioni per il settimo centenario della morte del poeta.
Il programma dell’evento, che nasce dalla collaborazione tra l’Università di Parma e lo staff del castello di Castiglione del Terziere, prevede una conferenza di Gian Mario Anselmi, italianista, docente Alma Mater Università di Bologna, e una lettura dantesca di Carlo Varotti, docente di Letteratura italiana dell’Università di Parma.
La lettura, accompagnata dalle musiche a cura di Alessandro Pirotti, intende valorizzare le potenzialità espressive della parola dantesca attraverso un’interpretazione fortemente teatralizzata del testo, che ne sottolinea le modulazioni ritmiche, la raffinata tessitura del dialogo, la pluralità delle voci.
La giornata dantesca comprende anche l’esposizione nei locali del castello di alcune edizioni antiche della Divina Commedia.
24 luglio 2021 - “L’uomo abitato da Dio”, su RaiNews24 videorecensione del libro di Giancarlo Anello
Sabato 24 luglio, su RaiNews24, nell’ambito della rubrica “Il Sabbatico” andrà in onda una videorecensione de “L’uomo abitato da Dio. Chassidismo e giustizia” (il Melangolo, Genova, 2020), volume che porta la firma di Giancarlo Anello, docente di Diritto canonico e Diritto ecclesiastico al Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali dell’Università di Parma. Interverrà lo stesso autore.
La rubrica, ideata e condotta da Alberto Melloni, si occupa di storia delle religioni, libri e cultura. Questi i giorni e gli orari di messa in onda: sabato 24 luglio alle 12.50 con repliche sempre sabato alle 19.50 e domenica 25 luglio alle 16.50.
Al volume “L’uomo abitato da Dio. Chassidismo e giustizia” sarà dedicato un video di due minuti e mezzo. Per l’anno accademico 2021-2022 il libro verrà utilizzato anche per il nuovo insegnamento di Filosofia del Diritto che Giancarlo Anello terrà nell’ambito del Corso di laurea triennale in Studi filosofici e che verrà dedicato interamente al tema della “Giustizia”.
l docente dell’Università di Parma ospite della rubrica “Il Sabbatico”
23 settembre 2021 - Carlo Varotti al Festival MENS-A 2021 sul Nuovo Umanesimo
Dal 17 settembre al 13 ottobre si terrà la sesta edizione di MENS-A, l’evento di "Cultura diffusa" sul pensiero ospitale e il cosmopolitismo in Italia, tra Scienze Umane, Filosofia, Storia e Arte. MENS-A è un progetto ideato dall’Associazione di Promozione Sociale “Psicologia Umanistica e delle Narrazioni” (APUN-APS) in collaborazione con l'Università di Bologna, l'Università di Modena e Reggio Emilia, l’Università di Parma, l’Accademia di Belle Arti di Bologna e i Comuni di Bologna, Modena, Parma, Reggio Emilia, Ferrara, Vignola e Ravenna. Il tema 2021 di MENS-A è “Nuovo Umanesimo”.
Gli incontri si terranno a Bologna (17-18 settembre), Parma (23 settembre), Ravenna (26 settembre), Reggio Emilia (7 ottobre), Ferrara (8 ottobre), Vignola (9 ottobre) e Modena (12-13 ottobre).
All’incontro in programma giovedì 23 settembre alle 17.10 a Palazzo del Governatore a Parma parteciperà, tra gli altri, Carlo Varotti, docente di Letteratura Italiana all’Università di Parma, che parlerà sul tema “La città dell’Uomo”. Modererà l’incontro Diego Saglia, Direttore del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali dell’Ateneo di Parma. Nella stessa giornata Isotta Piazza, docente di Letteratura italiana contemporanea del nostro Ateneo, modererà la tavola rotonda “Progettare la Bellezza”.
Gli incontri sono aperti al pubblico e gratuiti. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.mens-a.it. È previsto il rilascio di crediti formativi per gli studenti universitari.
Tema MENS-A 2021: Nuovo Umanesimo
Da una parte la pandemia Coronavirus ha evidenziato sempre più la centralità dell’uomo, la sua complessità e fragilità, la sua costante domanda di senso. Dall’altra nel 2021 ricorrono i 700 anni della scomparsa del grande poeta Dante Alighieri. È stato pensato così di riflettere sui valori dell’Umanesimo rinascimentale per concentrarsi sul Nuovo Umanesimo. La prospettiva storiografica dell’Umanesimo rinascimentale ha reso possibile il distacco del passato dal presente e la ricerca dei caratteri e delle condizioni che determinano individualità e irripetibilità, e la coscienza dell’originalità del passato di fronte all’uomo e della sua originalità di fronte al passato.
Così la scoperta della prospettiva storica si intreccia pure con la prospettiva ottica realizzata dalla pittura del Rinascimento nei confronti dello spazio, come capacità di realizzare la distanza degli oggetti l’uno dall’altro e da colui che li considera, e la capacità di intenderli nel loro luogo effettivo, nella loro individualità e autentica bellezza. Ugualmente la personalità umana come centro originale e autonomo di organizzazione di vari aspetti della vita è segnato dalla prospettiva in questo senso. Nell’Umanesimo rinascimentale l’autonomia della ragione viene affermata e riconosciuta in modo più radicale come capacità dell’uomo di progettare e rispondere della propria esistenza singola e associata nella natura e nella storia. Così in Dante l’idea del rinnovamento e della prospettiva si estende e si approfondisce, e diviene rinnovamento di tutto il mondo che gli è proprio, della religione, dell’arte, della Chiesa e dello Stato. Il viaggio ultramondano di Dante è il viaggio di un uomo vivo e razionale che deve ritornare tra i vivi e rendere manifesta la sua visione: dalla partecipazione ad essa tutti gli uomini di buona volontà potranno, attraverso la sua poetica, rifare con lui il viaggio e rinnovarsi, e Dante si attende la rinascita del mondo a lui contemporaneo. Anche oggi è necessario allungare gli orizzonti della responsabilità, della cura, del bene comune e della pace. La vita buona non è un evento solitario, la forma propria del vivere è vivere insieme, partecipando al bene che accomuna. Ecco quindi che “l’Umanesimo che rinnova’’ può essere uno stimolo potente per le articolazioni profonde di scienza, saggezza, fragilità e libertà, pubblico e privato. Per il futuro dell’uomo si chiede responsabilità, giustizia, concordia, bellezza.
15 luglio 2021 - Presentazione del progetto “CittAumentata”, l'innovazione applicata al patrimonio culturale
Giovedì 15 luglio, alle 17, a Le Village CA-Parma, verrà presentato il progetto CittAumentata, frutto di uno studio avviato nel 2017 e condotto da un team multidisciplinare coordinato dagli archeologi Filippo Fontana e Francesco Garbasi dell’Università di Parma all’interno della cornice istituzionale del programma di ricerca S.F.E.R.A., Spazi e Forme dell’Emilia Romagna Antica, diretto da Alessia Morigi, docente di Archeologia in Ateneo.
Alla presentazione interverranno, oltre ad Alessia Morigi, Filippo Fontana e Francesco Garbasi, Armando Cipelli (Sindaco di Le Village by CA-Parma), Michele Guerra, (Assessore alla Cultura del Comune di Parma), Ezio Zani (Direttore del Comitato Parma 2020+21), Fabrizio Storti (Pro Rettore alla Terza Missione dell’Università di Parma), Diego Saglia (Direttore del Dipartimento di Discipline Umanistiche Sociali e delle Imprese Culturali dell’Università di Parma), Franco Magnani (Presidente di Fondazione Cariparma) e Michele Gagliardo (Responsabile di ThinkBig!).
CittAumentata è un progetto con il quale si è cercato di ricostruire, con l’utilizzo della realtà aumentata, la Parma storica, attraverso un’app che permette di immergersi nel paesaggio urbano antico. Il software rende visibile l’invisibile facendo affiorare i monumenti ora scomparsi nel luogo in cui sorgevano e ponendoli in dialogo con il tessuto insediativo contemporaneo. L’applicazione (IOS e Android) permette un’esperienza immersiva del patrimonio culturale proiettando lo spettatore all’interno della stratificazione urbana storica, in un itinerario che va dall’età romana alla città ducale. Ricerca&Sviluppo vengono così declinati ai beni culturali utilizzando i risultati di una rigorosa metodologia di ricerca archeologica per ricostruzioni virtuali immediatamente comprensibili e in forma di itinerari digitali attraverso la città.
L’idea si è trasformata in un progetto e quindi in un prototipo, realizzato grazie al contributo e alla lungimiranza del Lions Club Parma Host e in seno ad ArcheoVea Impresa Culturale Srl, start up innovativa per i Beni Culturali coinvolta entro il Programma S.F.E.R.A. nei progetti di ricerca archeologica sul campo e di archeologia pubblica dell’Università di Parma, con particolare riferimento a Parma e al suo territorio, e ora in incubazione presso Le Village.
Dare voce a un patrimonio archeologico sepolto dalla sedimentazione insediativa e dalla progressiva cementificazione delle città contemporanee e nel contempo valorizzare i luoghi identitari della città contribuendo alla cittadinanza attiva e all’inclusione sociale è stata la sfida in vista di Parma Capitale Italiana 2020+21, resa possibile dalla call “ThinkBig” (Fondazione Cariparma e LuDE) di cui CittAumentata ha vinto le selezioni della prima edizione.
Il progetto CittAumentata è patrocinato da Comune di Parma-Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21, MiC-Segretariato Regionale per l’Emilia-Romagna, Complesso Monumentale della Pilotta, S.A.I. Ordine Costantiniano di San Giorgio.
La partecipazione in presenza richiede la prenotazione all’indirizzo e-mail info@archeovea.it; la presentazione è prevista anche in modalità phygital attraverso il link https://www.eventbrite.it/e/162274133301. Al termine verrà proposta ai partecipanti una dimostrazione dell’app lungo l’itinerario digitale di ParmAumentata.
Per i 100 anni di Edgar Morin anche l’Ateneo di Parma rende omaggio all’intellettuale di fama mondiale
Il prossimo 8 luglio Edgar Morin, sociologo e filosofo, intellettuale di fama mondiale, Direttore di ricerca emerito al CNRS-Centre National de la Recherche Scientifique, autore di opere tradotte in 27 lingue diverse in 42 paesi, festeggerà il secolo di vita. Un evento che 100 voci italiane si uniscono a celebrare nel volume Cento Edgar Morin. 100 firme italiane per i 100 anni dell’umanista planetario (Mimesis, pp. 444), in vendita da pochi giorni.
Il CIRS-Centro Interdipartimentale di Ricerca Sociale dell’Università di Parma partecipa a questo omaggio corale attraverso l’impegno di Sergio Manghi, già professore ordinario nel nostro Ateneo di Sociologia dei processi culturali e comunicativi, componente del CIRS e suo primo Direttore. Manghi ha collaborato al volume non soltanto come autore di uno dei 100 contributi ma anche come curatore della prima bibliografia italiana completa dei testi di Morin (composta da 107 titoli) che chiude il volume. Ancor prima Manghi è stato parte attiva del comitato promotore che ha concepito e realizzato il volume.
L’Università di Parma concorre al volume Cento Edgar Morin anche con un intervento di Michele Guerra, docente del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali, sul valore pionieristico e fondativo degli “storici” studi moriniani sul cinema, pubblicati negli anni Cinquanta, tuttora riferimento imprescindibile nel vasto ambito dei media studies. E merita citare anche il nome di Marco Ingrosso, a lungo nei ruoli del nostro Ateneo, che al volume contribuisce ricordando il corso tenuto a Parma da Morin nel 1988.
Non va dimenticato che Edgar Morin è stato docente nel nostro Ateneo, dove nel 1988 ha tenuto un corso di Sociologia della conoscenza, su invito del Direttore dell’allora Istituto di Sociologia, Angelo Scivoletto. Un’esperienza che Morin non manca di annoverare tra i suoi ricordi, nel suo recente I ricordi mi vengono incontro (Raffaello Cortina, 2020).