Missione Archeologica dell’Università di Parma alla villa di Teoderico a Galeata
Nel mese di giugno si è svolta l’annuale Missione Archeologica dell’Università di Parma alla Villa di Teoderico a Galeata sotto la direzione di Alessia Morigi, docente di Archeologia Classica al Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali-DUSIC. La responsabilità scientifica dell’attività appartiene ad Alessia Morigi e a Riccardo Villicich, docente di Metodologie delle ricerche archeologiche dell’Ateneo. Al cantiere hanno collaborato Elia Rinaldi, Marco Gregori e Luciana Saviane.
L’area archeologica vede la straordinaria presenza, in sequenza, di una villa romana repubblicana, di una villa di età augustea e poi imperiale e della villa del re Teoderico. La campagna di scavo 2021 ha portato ad altre eccezionali scoperte in quello che è il settore più elegante della villa teodericiana, al quale appartiene anche la splendida sala ottagonale con pavimento musivo integro e tessere in foglia d’oro, scoperta nella campagna 2018 e attribuibile agli stessi artigiani dei celebri mosaici di Ravenna.
Gli archeologi hanno scoperto altri magnifici ambienti mosaicati che si sviluppano nelle vicinanze della sala ottagonale e che permettono di ricostruire nel dettaglio la parte di rappresentanza della villa, nella quale il re si circondava di ambienti di lusso riccamente decorati all’altezza di quelli di Ravenna. Gli scavi stanno inoltre confermando che la villa di Teoderico sorgeva sulla precedente villa romana, sulla quale si appoggiano i quartieri mosaicati. Siamo quindi davanti a un impressionante complesso con una lunghissima storia che va dalla prima occupazione preromana a quella della villa romana a quella della villa imperiale, fino ad arrivare all’occupazione altomedievale, per un totale di dodici secoli di storia.
La tradizionale attività di scavo e di documentazione dell’attività di cantiere viene accompagnata da altre e innovative archeologie: rilievo e fotogrammetria digitale, geoarcheologia, spettroscopia applicata ai materiali archeologici, realtà aumentata, entro un team nel quale rientrano colleghi di area scientifica dell’Università di Parma e di altre università.
L’obiettivo è quello di restituire alla comunità i risultati acquisiti, in modo da poter garantire alla ricerca ricadute anche in termini di sviluppo e di public archaeology con open day sul cantiere, inaugurazione di esposizioni permanenti dei reperti, presentazione delle edizioni dello scavo, organizzazione del LXXI Convegno di Studi Romagnoli in collaborazione con Società di Studi Romagnoli e tempestiva pubblicazioni dei dati.
La Missione Archeologica rientra tra le attività del Programma SFERA-Spazi e Forme dell’Emilia Romagna Antica, diretto da Alessia Morigi.