19 novembre 2019 - Presentazione del libro “Rencontre - Le nouvel humanisme de Wajdi Mouawad”

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Verrà presentato martedì 19 novembre alle 17:30 a Teatro Due il volume Rencontre - Le nouvel humanisme de Wajdi Mouawad, con l’autrice Simonetta Valenti, docente di Letteratura francese dell’Università di Parma e Pro Rettrice per l’Internazionalizzazione, e il regista Vincenzo Picone. Autrice di diverse pubblicazioni internazionali dedicate al Simbolismo e ai suoi rappresentanti e ai grandi protagonisti del panorama letterario francese del XIX secolo, la prof.ssa Valenti ha focalizzato i suoi studi più recenti sulla letteratura di Wajdi Mouawad.

A seguire, alle 19, verrà messo in scena per la prima volta in teatro il classroom play ispirato alla drammaturgia di Wajdi Mouawad e giunto nelle scuole alla sua centododicesima replica Prof., cosa vuol dire essere vivi?, a cura di Vincenzo Picone e liberamente tratto da Assoiffés di Wajdi Mouawad.

Wajdi Mouawad è uno degli autori più interessanti della nuova drammaturgia europea. Artista poliedrico, Mouawad è al contempo scrittore, drammaturgo, regista e attore; in Canada e in Francia, dove è stato nominato Chevalier de l'Ordre National des Arts et des Lettres, è considerato uno degli autori di teatro contemporaneo più importanti degli ultimi anni. Di questo autore Fondazione Teatro Due ha commissionato per la prima volta in Italia la traduzione di Littoral, messo in scena in prima nazionale nel 2017 dal regista Vincenzo Picone. Vicino nella sua produzione a temi urgenti per le nuove generazioni, Mouawad ha ispirato anche la classroom play curata da Vincenzo Picone e prodotta da Fondazione Teatro DueProf., cosa vuol dire essere vivi?,uno spettacolo che è diventato un piccolo “caso” per la forza con la quale ha toccato l’emotività del considerevole numero di studenti che lo hanno vistorappresentato in tutti gli istituti superiori di Parma e Provincia.
La letteratura di Mouawad ha saputo imporsi grazie alla portata poetica che ispira le sue pièces, grazie all’ardire delle sue sperimentazioni drammaturgiche e stilistiche e per la bruciante attualità dei temi che tratta. Ne è un esempio Prof., cosa vuol dire essere vivi?, spettacolo che ha come centro d’interesse il tumultuoso mondo dell’adolescenza con tutte le sue contraddizioni e le sempre più attuali problematiche legate al conflitto generazionale, spesso specchio di molti atteggiamenti di rifiuto della realtà e di chiusura da questa. Sullo sfondo, quasi da film noir, di un ritrovamento di due corpi abbracciati in fondo ad un fiume si staglia l’ironica e quanto mai dissacratoria storia dei due protagonisti (interpretati da Giulia Pizzimenti e Davide Gagliardini) che, ripercorrendo tutta una serie di volontari cliché sui giovani d’oggi, sembrano porci difronte alla responsabilità di una consegna, la consegna di un mondo sempre più corrotto e privo di punti di riferimento. Cercheranno di interrogare i loro coetanei sulle loro esigenze e le loro spinte emotive e intellettuali, partendo dalla ricerca di quello che può essere definito come una possibilità di salvezza per il singolo individuo e, forse, per tutta l’umanità: la Bellezza. Mettere le nuove generazioni al centro di una riflessione teatrale e davanti il loro mondo frastagliato significa creare una sana opportunità di riflessione su quello che ci sta accadendo oggi.

Per info e prenotazioni:
biglietteria@teatrodue.org - 0521 230242

Con l’autrice Simonetta Valenti e il regista Vincenzo Picone. Alle 17:30 a Teatro Due. A seguire alle 19 lo spettacolo “Prof., cosa vuol dire essere vivi?”

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21 novembre 2019 - A LetterariaMente “Il padrone” di Goffredo Parise

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Giovedì 21 novembre, alle ore 17:30 al ParmaUniverCity Info Point (sottopasso Ponte Romano), si terrà il secondo appuntamento della rassegna LetterariaMente: incontri di letterature - Libri per l’isola deserta, organizzata dal Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali – DUSIC dell’Università di Parma. Giulio Iacoli, docente di Letteratura italiana contemporanea, parlerà de Il padrone di Goffredo Parise.

Ingresso libero. Per informazioni: dusic.lingue@unipr.it

La rassegna “LetterariaMente: incontri di letterature. Libri per l’isola deserta”
Quali romanzi porteremmo sulla famigerata isola deserta? E perché? Quali sono i motivi che hanno portato alla folgorazione, all’amore incondizionato, per un libro? È chiaro che ogni lettore ha la sua classifica, frutto di mille diverse variabili, ma ci sono titoli che sono “irrinunciabili” per molti.
La rassegna LetterariaMente consiste in una serie di incontri letterari rivolti alla città. È stato chiesto a specialisti di letteratura di sospendere un momento la loro veste professionale e avvicinarsi al libro scelto da un punto di vista esistenziale raccontando l’urgenza, il desiderio, la curiosità che hanno spinto verso quella scelta. Non lezioni, dunque, ma conversazioni sui grandi romanzi che ci porteremmo sull’isola deserta.
Gli incontri sono organizzati dall’Unità di Lingue del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali e sono alla loro seconda edizione: dopo quella primaverile, che ha visto trattati Woolf, Bassani e Pasternak, in questi incontri autunnali saranno affrontati Zola, Parise e Foster. Per la prossima edizione, nella primavera 2020, ci sposteremo in Spagna e in Germania, dedicando però sempre uno spazio alla nostra letteratura italiana.

Alle ore 17:30 al ParmaUniverCity Info Point il secondo appuntamento della rassegna, organizzata dal Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali dell’Università di Parma, sui grandi romanzi della letteratura mondiale

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20-21 novembre 2019 - Guido Paduano alle “Lezioni Roberto Tassi 2019”

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Mercoledì 20 e giovedì 21 novembre, alle 16:30, torna l’appuntamento con le Lezioni Roberto Tassi 2019 organizzate dall’omonimo Fondo Librario dell’Università di Parma: interverrà il prof. Guido Paduano (professore emerito di Filologia Classica all’Università di Pisa) sul tema L’anello del Nibelungo: parola e dramma.

Le lezioni dell’edizione 2019, aperte dai saluti del prof. Ivo Iori, del Fondo Librario Roberto Tassi e introdotte dal prof. Marco Capra, docente di Storia del teatro musicale all’Università di Parma, si svolgeranno all’APE Parma Museo (str. Luigi Carlo Farini 32/a, Parma).

Grandiosa, e sola degna risposta al Faust di Goethe, anche la tetralogia di Wagner mette in scena la storia del mondo facendola coincidere con la vicenda tragica di un individuo: Wotan, dio mortale e destinato alla morte fin dalla prima delle quattro opere, L’Oro del Reno.
Di questa vicenda verrà proposta un’analisi che non concerna la tecnica del linguaggio musicale, e ancor meno assolutizzi quello letterario (che senza musica non vive), ma consideri il loro convergere in situazioni drammatiche che svelano gli aspetti più profondi della condizione umana: le due grandi forze propulsive, il potere e l’amore, sviscerate in diverse declinazioni ma sempre implacabilmente ricondotte a un conflitto unitario e irresolubile. Wotan, che pure è già sconfitto nella Valchiria, marginale nel Sigfrido, e addirittura scomparso dal Crepuscolo degli dei, è e resta protagonista perché è il solo a volere insieme il potere e l’amore, e in questo suo infinito progetto porta alla distruzione, nonché l’impossibile sintesi, ognuna delle due pulsioni.

Guido Paduano, nato a Venezia nel 1944, è professore emerito di Filologia Classica all’Università di Pisa. Ha studiato soprattutto il teatro antico e l’epica omerica ed ellenistica, ai quali ha dedicato edizioni commentate (tra le altre quella di Menandro, Mondadori 1980; di Sofocle, Utet 1982; dell’Odissea,Einaudi 2010), monografie e traduzioni. Si è occupato altresì di problemi di teoria della letteratura (Il testo e il mondo, Bollati Boringhieri 2013; Follia e letteratura, Carocci 2017). Al teatro musicale ha dedicato tre volumi di saggi (Noi facemmo ambedue un sogno strano, Sellerio 1982; Il giro di vite, Il Discanto 1992; Se vuol ballare, Utet 2009), nonché un volume pucciniano (Come è difficile esser felici, ETS 2004) e una guida alle opere di Verdi (Tuttoverdi, EDT 2013). Ha inoltre collaborato con i maggiori teatri italiani con quasi cinquanta programmi di sala.

La partecipazione alle Lezioni Roberto Tassi è valida come corso di aggiornamento per gli insegnanti (S.O.F.I.A., ID 37776 e ID 55297).

Tema delle Lezioni “L’Anello del Nibelungo: parola e dramma”

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28 novembre 2019 - I manoscritti greci della Biblioteca Palatina: codice, testo e immagine

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Giovedì 28 novembre a partire dalle ore 9:30presso il Salone ‘Maria Luigia’ della Biblioteca Palatina (Complesso Monumentale della Pilotta, Strada alla Pilotta, 3 - Parma), si terrà la Giornata di studio Parma 32° 43.30°. I manoscritti greci della Biblioteca Palatina: codice, testo e immagine.
 
La Giornata giunge a conclusione del progetto di digitalizzazione dei manoscritti greci Palatini e Parmensi del fondo de’ Rossi, approvato dalla Commissone Ricerca del Dipartimento di Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali e curato da Massimo Magnani. La digitalizzazione dei manoscritti è stata possibile grazie alle donazioni liberali di Alberto Chiesi (Chiesi SpA) e di Andrea Toso (Dallara).
 
La Giornata, promossa e sostenuta dall’Ateneo, coinvolge studiosi di paleografia, codicologia e filologia greca di rilevanza internazionale e sarà accompagnata dall’esposizione dei manoscritti nella Galleria ‘Petitot’, a cura della Biblioteca Palatina nelle persone di Paola Cirani (Direttrice) e Maria Elisa Agostino.
 
Le riproduzioni digitali e le relative schede codicologico-paleografiche saranno prossimamente accessibili sul portale Manus OnLine, curato dall’Istituto Centrale per il Catalogo Unico.
 
Dopo i saluti istituzionali di Simone Verde (Direttore del Complesso Museale della Pilotta), di Paola Cirani (Direttrice della Biblioteca Palatina) e, per l’Università di Parma, di Simonetta Anna Valenti (Pro Rettrice con delega per l’Internazionalizzazione) e di Marco Mezzadri (Vice-Direttore del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali), la sessione mattutina, presieduta da Paola Degni (Università di Bologna), sarà inaugurata dall’intervento di Paolo Eleuteri (Università Ca’ Foscari Venezia), autore del catalogo scientifico I manoscritti greci della biblioteca Palatina di Parma (Milano, Il polifilo, 1993), quindi di Giuseppe Ucciardello (Università di Messina), Stefano Martinelli Tempesta (Università di Milano ‘La Statale’) e Renate Burri (Università di Berna). Nella prima sessione pomeridiana, presiededuta da Paolo Eleuteri, interverranno Elisa Bianchi e Paola Degni (Università di Bologna), Paolo Scattolin (Università di Verona) e Mariella Menchelli (Università di Pisa). Nella seconda e conclusiva sessione pomeridiana, presieduta da Renate Burri, chiuderanno i lavori le relazioni di Daniele Bianconi (Università di Roma ‘Sapienza’) e Nicola Reggiani (Università di Parma).
 
La partecipazione sarà valida per gli insegnanti a titolo di aggiornamento professionale, previa iscrizione sulla piattaforma ministeriale S.O.F.I.A (codici: ID iniziativa 37478, ID edizione 54840).
 
L’ingresso alla Giornata e all’esposizione è libero. 
 
Per informazioni sulla Giornata scrivere a massimo.magnani@unipr.it
 

Giornata di studio alla Biblioteca Palatina con esposizione dei manoscritti nella Galleria Petitot

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12 novembre 2019 - Al Teatro al Parco parte “Parma per Dante”

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Parte il 12 novembre con un approfondimento su teatro e teatralità dantesca il progetto Parma per Dante, organizzato dall’Università di Parma in occasione del settimo centenario della morte dell’autore della Divina Commedia.

Il primo appuntamento è in programma martedì 12 novembre alle 16 al Teatro al Parco, dove Marco Martinelli (Teatro delle Albe) e Roberta Gandolfi (Università di Parma) si confronteranno su Nel nome di Dante: un libro e il teatro come festa dei molti.

A Ravenna, nel giugno del 2017 e del 2019, Marco Martinelli e il Teatro delle Albe hanno dato vita all'Inferno e al Purgatorio danteschi in forma di straordinari spettacoli itineranti, interpretati da cori di cittadini e cittadine, che si sono snodati per venti sere fra le vie della città. Può il teatro, e come, condurci Nel nome di Dante (questo il titolo del libro di Martinelli) ad agire nello spazio pubblico la nostra comune appartenenza alla polis, il nostro desiderio di cittadinanza? Su questo e altro sarà focalizzato l’appuntamento al Teatro al Parco.

Il progetto Parma per Dante è organizzato dall’Unità di Italianistica del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali - DUSIC con il patrocinio del Comune di Parma. Si avvale della collaborazione della Biblioteca Palatina, della Società Dante Alighieri di Parma, del Teatro delle Briciole, della Casa della Musica.

Ogni annualità è caratterizzata da un tema specifico: per la prima, che prende il via il 12 novembre, il tema è Dante e le Arti.

La partecipazione alle conferenze di Parma per Dante è valida come corso di aggiornamento per gli insegnanti (S.O.F.I.A., www.istruzione.it/pdgf, ID 36827).

Per informazioni: Dipartimento DUSIC - Unità di Italianistica, tel. 0521-032355, e-mail dusic@unipr.it, italiano@unipr.it

“Teatro e teatralità dantesca”: Marco Martinelli e Roberta Gandolfi si confrontano su “Nel nome di Dante: un libro e il teatro come festa dei molti”

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19 novembre 2019 - A “Libri di storia” il volume “Storia del bosco – Il paesaggio forestale italiano”

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Sarà dedicato al volume “Storia del bosco – Il paesaggio forestale italiano” (Laterza 2019) il prossimo incontro della rassegna Libri di Storia – Incontri con gli Autori, organizzata dall’Università di Parma con il patrocinio del Comune di Parma.

L’appuntamento è per martedì 19 novembre alle ore 17 al Palazzo del Governatore (piazza Garibaldi). Presenterà il libro l’autore Mauro Agnoletti, docente di Storia del paesaggio e dell’ambiente all’Università di Firenze, introdotto da Piergiovanni Genovesi, Delegato del Rettore dell’Università di Parma alle Iniziative culturali di carattere storico. Dialogheranno con l’autore Carlo Alberto Gemignani, Rita Messori e Davide Papotti, docenti dell’Università di Parma.

Gli indirizzi di saluto saranno affidati a Fabrizio Storti, Pro Rettore con delega per la Terza Missione dell'Università di Parma, a Michele Guerra, Assessore alla Cultura del Comune di Parma, e a Diego Saglia, Direttore del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali - DUSIC.

La partecipazione all’incontro è valida come aggiornamento per gli insegnanti che si iscriveranno attraverso la piattaforma S.O.F.I.A. (info).

L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

L’autore
Mauro Agnoletti insegna Storia del paesaggio e dell’ambiente all’Università di Firenze. È stato coordinatore del gruppo di ricerca sulla storia forestale dell’Unione Mondiale Forestale (IUFRO) e vice presidente della Società Europea di Storia dell’Ambiente (ESEH). È presidente dell’Osservatorio del Paesaggio della Regione Toscana, presidente del Comitato Scientifico del programma della FAO sul paesaggio agrario (GIAHS) ed è stato esperto scientifico della Convenzione Europea del Paesaggio e dell’Unesco. Tra le sue opere più recenti: Il paesaggio come risorsa. Castagneto negli ultimi due secoli (Ets 2009), Paesaggio rurale (Edagricole 2010), Il paesaggio nella Cavalcata dei Magi (con M.A. Signorini, Pacini Editore 2010).

Il libro (dal sito Editori Laterza)
Faggi, castagni, querce, larici, abeti… Oltre il 35% della penisola è coperto da boschi, un paesaggio che spesso percepiamo come primigenio e “naturale”. In realtà, come il resto del nostro paesaggio, i boschi sono un prodotto della storia, sempre legata all’opera dell’uomo che ne ha modificato tutte le caratteristiche. Nell’antichità il bosco è già largamente utilizzato, tanto che le foreste naturali nel primo secolo d.C. sono meno di una decina. Il bosco di alto fusto e il bosco ceduo, la forma più diffusa, hanno contribuito al bisogno di legna da fuoco, carbone e legname da costruzione, consentendo allo stesso tempo il pascolo del bestiame. Dal Medioevo all’Ottocento sono le costruzioni navali che modellano gran parte dei boschi, legando strettamente il mondo dei commerci mediterranei a quello della montagna. Da nord a sud, poi, esiste una “civiltà del castagno”, vero e proprio “albero del pane” a cui intere popolazioni devono la propria sopravvivenza. Oggi l’esodo dalle campagne e dalle montagne ha portato alla ricomparsa di macchie e foreste in territori antropizzati da secoli. E il desiderio di ricercare nel bosco valori naturalistici si è sovrapposto alla realtà storica di un paesaggio forestale come prodotto culturale. Un viaggio alla riscoperta dello straordinario rapporto che ci lega alle “selve oscure”.

La rassegna
La rassegna Libri di Storia – Incontri con gli autori” è organizzata dall’Università di Parma - Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali in collaborazione con il Comune di Parma.
Il coordinamento scientifico della rassegna è di Piergiovanni Genovesi, Delegato del Rettore alle Iniziative culturali di carattere storico. Al centro di ogni incontro c’è un libro, una novità editoriale d’argomento storico, intorno al quale si organizza la discussione alla presenza dell’autore e di altri esperti: una riflessione a più voci aperta a tutti gli interessati, per avvicinare la storia (e le pubblicazioni di carattere storiografico) al pubblico e per proseguire in quell’azione di “disseminazione culturale” che l’Ateneo, spesso di concerto con il Comune, sta offrendo alla città e al territorio.
La rassegna rientra infatti nelle azioni di “Terza missione” dell’Università di Parma, e in particolare in quelle relative alla delega rettorale per le iniziative culturali di carattere storico, e si propone sia di far conoscere più da vicino alla città la ricerca svolta all’interno dell’Ateneo sia, più in generale, di favorire la diffusione della conoscenza storica e delle sue tante potenzialità.

Alle ore 17 al Palazzo del Governatore incontro con l’autore Mauro Agnoletti

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20 novembre 2019 - Che cos’è un capro espiatorio? Il Migrante, Carola e la menzogna dell’ldentità naturale

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Mercoledì 20 novembre alle ore 15:30, nell'Aula A del Plesso Carissimi (Borgo Carissimi, 10), si svolgerà il seminario di Sergio Manghi dal titolo Che cos’è un capro espiatorio? Il Migrante, Carola e la menzogna dell’ldentità naturale.

L'incontro è organizzato all'interno delle attività didattiche dell’insegnamento di Geografia culturale del prof. Davide Papotti per il corso di laurea in Progettazione e coordinamento dei servizi educativi.

L'incontro è aperto a tutti gli interessati.

Seminario di Sergio Manghi

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14 novembre 2019 - Le reti matrifocali transnazionali delle donne capoverdiane migranti in Italia: il caso dell'isola di Santo Antao

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Giovedì 14 novembre alle ore 16:30, nell'Aula A del Plesso Carissimi (Borgo Carissimi, 10), si svolgerà il seminario di Martina Giuffrè (Università di Parma) dal titolo Le reti matrifocali transnazionali delle donne capoverdiane migranti in Italia: il caso dell'isola di Santo Antao (Capo Verde).

L'incontro è organizzato all'interno delle attività didattiche dell’insegnamento di Geografia culturale del prof. Davide Papotti per il corso di laurea in Progettazione e coordinamento dei servizi educativi.

L'incontro è aperto a tutti gli interessati.

Seminario di Martina Giuffrè

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“Parma per Dante”: tre anni di appuntamenti per il centenario

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Si chiama Parma per Dante il progetto organizzato dall’Università di Parma in occasione del settimo centenario della morte dell’autore della Divina Commedia. Tre anni di appuntamenti dal 2019 al 2021, con avvio il 12 novembre 2019, pensati come omaggio a Dante e occasione di studio e divulgazione della sua opera.

La rassegna è organizzata dall’Unità di Italianistica del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali - DUSIC con il patrocinio del Comune di Parma. Si avvale della collaborazione della Biblioteca Palatina, della Società Dante Alighieri di Parma, del Teatro delle Briciole, della Casa della Musica.

Il percorso di Parma per Dante si articola in tre anni: prende avvio nell’anno accademico 2019-20, prosegue integrandosi con le manifestazioni di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020 e si conclude nell’anno accademico 2021-22, in corrispondenza del settimo centenario dantesco (1321-2021). Il progetto combina l’attrazione esercitata dal mito dantesco su un largo pubblico con l’occasione del centenario, e intende rivolgersi all’Università e alla città attraverso eventi che si svolgeranno in diversi luoghi di Parma (Università, Biblioteca Palatina, Teatro al Parco, Casa della Musica).

Il programma prevede una serie di letture e conferenze che intendono “raccontare Dante”, in particolare la Divina Commedia, attraverso discipline e competenze diverse. Gli interventi saranno tenuti sia da studiosi dell’Università di Parma e di altri atenei italiani ed esteri, sia da artisti che si sono confrontati con l’opera dantesca.

Ogni annualità è caratterizzata da un tema specifico: per la prima Dante e le Arti, per la seconda Dante e Parma (in coincidenza con Parma 2020), per la terza Prospettive interdisciplinari.

Martedì 12 novembre alle 16, al Teatro al Parco, il via ufficiale alla prima annualità (Dante e le Arti), con un incontro su teatro e teatralità dantesca: Marco Martinelli (Teatro delle Albe) e Roberta Gandolfi (Università di Parma) si confronteranno su Nel nome di Dante: un libro e il teatro come festa dei molti.

A seguire il 12 dicembre Jennifer Malvezzi (Università di Parma) interverrà sul cinema ispirato all’Inferno dantesco; il 23 gennaio 2020 Paolo Borsa (Università di Friburgo) terrà una conferenza sulla rappresentazione della Commedia nelle arti figurative; il 5 marzo Marco Capra e Paolo Russo (Università di Parma) parleranno della fortuna di Dante nella musica ottocentesca; il 22 aprile Nicola Catelli (Università di Parma) interverrà sulle trasposizioni della Commedia nel fumetto. L’ultimo incontro di questo primo anno sarà costituito da una Lettura dantesca con voce e musica a cura di Carlo Varotti (Università di Parma), alla Biblioteca Palatina il 7 maggio: lì sarà anche possibile ammirare gli affreschi della Sala Dante, eseguiti da Francesco Scaramuzza con scene della Divina Commedia.

Una scelta delle conferenze verrà pubblicata grazie al contributo della Fondazione Cariparma.

La partecipazione alle conferenze è valida come corso di aggiornamento per gli insegnanti (S.O.F.I.A., www.istruzione.it/pdgf, ID 36827).

Per informazioni: Dipartimento DUSIC - Unità di Italianistica, tel. 0521-032355, e-mail dusic@unipr.it, italiano@unipr.it

Rassegna di conferenze e letture dantesche. Il via il 12 novembre al Teatro al Parco con “Teatro e teatralità dantesca”.

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12 novembre 2019 - Convegno in ricordo dell’egittologo e papirologo Giuseppe Botti

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Martedì 12 novembre con inizio alle ore 10, nell'Aula F del Plesso D'Azeglio (Via Massimo D'Azeglio, 85), si terrà l'incontro scientifico e divulgativo Giuseppe Botti. Pioniere ‘parmense’ della Papirologia demotica, promosso dall’insegnamento di Papirologia del prof. Nicola Reggiani per ricordare la figura dell’egittologo Giuseppe Botti, centrale nella storia dell’egittologia e della papirologia (e di Parma) eppure largamente dimenticata in sede accademica ma anche dal grande pubblico.

Giuseppe Botti (1889-1968), di cui domenica 3 novembre è ricorso il 130° anniversario della nascita, è stato il primo italiano ad essersi occupato della decifrazione e dello studio dei papiri egiziani scritti nella difficile grafia corsiva demotica. Nato a Vanzone Con San Carlo (VB) da famiglia emigrata dalla provincia di Parma, precisamente da Romezzano di Bedonia, luogo a cui fu sempre legato e in cui si recava sempre per le vacanze estive, Botti si formò al Museo Egizio di Torino sotto la guida del celebre Ernesto Schiaparelli, studiò il demotico a Praga con František Lexa, e fu per molti anni conservatore alla Sezione Egizia del Museo Archeologico di Firenze, dove si occupò fra l’altro dei frammenti demotici rinvenuti nel 1931 dagli scavi italiani di Carlo Anti a Tebtynis, nell’oasi del Fayum, studiati anche in cooperazione col collega Aksel Volten di Copenhagen. Negli ultimi anni di vita fu professore ordinario di Egittologia all’Università di Roma “La Sapienza”. Oltre alla prima edizione di fondamentali documenti demotici e ieratici come il “giornale della necropoli di Tebe” (i registri contabili delle attività operaie alle tombe reali di Deir el-Medina) e il “papiro del Lago Moeris” (un testo cultuale in onore del dio-coccodrillo Sobek, signore delle acque del Fayum), a Botti si deve la sistemazione e la catalogazione di alcune collezioni egizie italiane, fra cui quella del Museo Archeologico di Parma (a lui si deve, fra l’altro, la corretta identificazione del rilievo parietale dalla tomba di Amenemone, dignitario del faraone Amenhotep III nella prima metà del XIV secolo a.C.). Insegnante di un’intera generazione di egittologi e orientalisti (da Silvio Curto ad Alessandro Roccati a Paolo Matthiae), era noto ad amici e colleghi come “il santo Botti” per la sua umanità e la sua disponibilità.

Il convegno, con il prezioso apporto logistico-organizzativo di Alessia Bovo (collaboratrice dell’insegnamento di Papirologia dell'Università di Parma), avrà inizio alle ore 10 e vedrà come ospite d’eccezione Kim Ryholt (professore di Egittologia all’Università di Copenhagen) che illustrerà il lavoro di Botti sui frammenti papiracei fiorentini da Tebtynis. Seguiranno lungo tutta la giornata gli altri interventi. Marco Botti (scrittore, pronipote e biografo dell’egittologo) rievocherà “La riscoperta di Giuseppe Botti” presentando il volume Una vita per la Papirologia demotica, la raccolta di tutti gli ‘scritti minori’ del personaggio, curata da Alessia Bovo e in corso di stampa per la collana “Papyrotheke” dell’editore locale Athenaeum. Gli egittologi Marco De Pietri (Università di Pavia) ed Elena Urzì (Sapienza Università di Roma) presenteranno due aspetti dell’attività scientifica di Botti: “Un cimelio prezioso: Giuseppe Botti e i papiri di Pavia” e “Giuseppe Botti e il capo dei medici Menna”. Alessia Bovo (Università di Parma) illustrerà il progetto in corso su “Papiri letterari greci da Tebtynis in studio all’Università di Parma”. Nicola Reggiani (Università di Parma), infine, parlerà di “Giuseppe Botti a Parma”.

La giornata rientra in un ciclo di convegni intitolato a Isabella Andorlini, già professore di Papirologia all’Università di Parma.

Per ulteriori informazioni: papiro@unipr.it

XII Giornata di Studio di Papirologia "Isabella Andorlini"

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