27 novembre 2018 - Continua con Dino Piovan la rassegna “Libri di Storia – Incontri con gli autori”

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Continua martedì 27 novembre, alle 17, a Palazzo del Governatore, la rassegna “Libri di Storia – Incontri con gli autori”, organizzata dal Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali dell’Università di Parma con il Comune di Parma.

Protagonista dell’appuntamento il volume Tucidide in Europa. Storici e storiografia greca nell’età dello storicismo (Mimesis 2018). L’autore Dino Piovan dialogherà con Carmine Ampolo, della Scuola Normale Superiore di Pisa, e con i docenti dell’Ateneo Ugo Fantasia e Luca Iori. L’incontro sarà aperto da Piergiovanni Genovesi, Delegato del Rettore per le iniziative culturali di carattere storico e coordinatore della rassegna e dagli indirizzi di saluto del Pro Rettore alla Terza Missione Fabrizio Storti e del Direttore del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali Diego Saglia.

Gli storici europei hanno per molto tempo considerato Tucidide come il padre fondatore della propria disciplina, modello inarrivabile di ricerca severa e inflessibile della verità, capace come nessun altro di interpretare i fatti al di là delle apparenze. Quasi un culto, che ebbe il suo culmine nella Germania tra Ottocento e primo Novecento nell’epoca dello storicismo, riassumibile nei nomi di Leopold von Ranke ed Eduard Meyer, e che conobbe una fervida stagione nell’Italia tra le due guerre mondiali, quando antichisti come Gaetano De Sanctis, Aldo Ferrabino e Arnaldo Momigliano pensarono la storia antica in un rapporto dialettico con lo storicismo di Benedetto Croce e in reazione alle sollecitazioni dell’ideologia fascista. La ricezione di Tucidide si rivela così una sorta di prisma che permette di ripensare alla storia della storiografia moderna sul mondo antico come «la coscienza antropologica della scrittura storica». Così la storia degli studi classici diventa storia della cultura.

Dino Piovan insegna latino e greco al liceo classico e Laboratorio di Greco antico all'Università di Verona. Nel 2013 ha conseguito l'abilitazione nazionale come docente universitario di lingua e letteratura greca. È autore, oltre che di commenti ad autori classici (Lisia, Senofonte e Platone), di numerosi saggi pubblicati su riviste scientifiche e in atti di convegni e di due importanti monografie apparse, rispettivamente, nel 2009 e nel 2011: Lisia. Difesa dall'accusa di attentato alla democrazia (Antenore, Padova-Roma) e Memoria e oblio della guerra civile (ETS, Pisa).

La rassegna “Libri di Storia – Incontri con gli autori” si concluderà martedì 11 dicembre con il volume di Patrizia Gabrielli La guerra è l’unico pensiero che ci domina tutti. Bambine, bambini, adolescenti nella Grande guerra (Rubbettino, 2018).

La partecipazione agli incontri è valida come aggiornamento per gli insegnanti che si iscriveranno attraverso la piattaforma S.O.F.I.A. (www.istruzione.it/pdgf). L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

Alle 17 a Palazzo del Governatore secondo appuntamento dedicato al volume “Tucidide in Europa”

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Don Ciotti: "Intervento sociale come etica della responsabilità". Laurea ad honorem dall'Università di Parma

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L’intervento sociale come etica della responsabilità: ha puntato su questo don Luigi Ciotti nella lectio doctoralis che ha tenuto oggi all’Università di Parma nel corso della cerimonia con cui l’Ateneo gli ha conferito la Laurea magistrale ad honorem in Psicologia dell’intervento clinico e sociale.

Una cerimonia intensa e partecipata che ha costituito anche l’apertura ufficiale dell’anno accademico 2018-19. Aula Magna gremita: presenti numerose autorità, esponenti del mondo della cultura e dell’associazionismo, docenti, studenti e cittadini. Tutti insieme per prendere parte al tributo dell’Università di Parma al fondatore del Gruppo Abele e di Libera:alla vita e all’esempio del sacerdote che dell’impegno civile e sociale, dell’attenzione ai più deboli e della lotta alla criminalità ha fatto da sempre la propria bandiera.

«Siamo qui per rendere onore alla costante e infaticabile opera di don Ciotti nel proporre interventi innovativi nei modelli educativi, al suo continuo richiamo all’affermazione dei valori della legalità, della democrazia e della solidarietà, alla sua lotta coraggiosa e incessante per contrastare il fenomeno mafioso e le sue ignobili logiche criminali», ha detto il Rettore Paolo Andrei subito dopo l’intervento d’apertura del Coro universitario “Ildebrando Pizzetti”. «Questa Laurea ad honorem – ha aggiunto - celebra un uomo la cui vita è stata da sempre orientata all’attenzione e all’aiuto ai più deboli e agli emarginati, a cominciare dal sostegno verso gli adolescenti in contesti difficili e nelle carceri minorili, e poi verso i tossicodipendenti, le giovani vittime della tratta per la prostituzione, e verso tutte le forme di disagio sociale in cui troppo spesso cadono soggetti fragili, che non trovano supporto né nelle proprie famiglie, né in altri contesti sociali».

A Diego Saglia, Direttore del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali, è spettata la lettura della motivazione della Laurea ad honorem, conferita «per l’impegno sociale nell’accogliere le varie forme di disagio e nel proporre interventi innovativi, l’alto senso etico, il richiamo alla responsabilità delle azioni individuali e collettive, l’adesione a una visione delle comunità educanti fondata su legalità e giustizia sociale».

È stata invece Luisa Molinari, docente di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione, a pronunciare la laudatio: «È dall’inizio degli anni Settanta, da quando, appena ordinato sacerdote, gli fu assegnata la strada come parrocchia, che don Luigi Ciotti fa sentire la sua voce esponendosi in prima persona al fianco di chi si trova in situazioni di povertà, di minoranza, di fragilità, di disagio. Oggi l’Università di Parma ne celebra l’impegno civile e sociale con la laurea honoris causa in Psicologia dell’intervento clinico e sociale, e lo fa nella sua aula più bella e più rappresentativa, consapevole però che i luoghi chiusi e i muri sono invisi a don Luigi», ha spiegato la prof.ssa Molinari, che si è poi soffermata su alcune delle “parole chiave” della vita e dell’agire di don Ciotti: dalla partecipazione («Don Luigi ha costruito attorno alla partecipazione il perno del suo impegno e delle sue scelte coraggiose e controcorrente») alla formazione, dalla responsabilità alla necessità di prendere posizione: «Di fronte ai bivi della vita, a quelli grandi e a quelli piccoli, che incontriamo ogni giorno, dobbiamo prendere posizione. Decidere da che parte stare. Questa è responsabilità, per don Luigi. Senza sconti per nessuno».

Tutti temi ribaditi dallo stesso don Ciotti nella sua lectio doctoralis, intitolata appunto Le persone, la strada, l’ambiente, la vita: l’intervento sociale come etica della responsabilità.

«Non merito tutto questo - ha esordito don Ciotti - perché oggi più che mai mi sento molto piccolo. Sento però la forza del noi: sento dentro di me la necessità di unire le forze degli onesti per diventare una forza etica, sociale, culturale, politica al servizio del bene comune». Nella sua lectio, sottolineata più volte da lunghi applausi, don Ciotti ha parlato tra l’altro di accoglienza, democrazia, etica della responsabilità, impegno, povertà,  speranza, ambiente e conversione ecologica. Il punto fermo del suo agire continua però a essere la strada: «Ho avuto due maestri, la strada e le persone che la strada mi ha fatto incontrare. Guai se venisse meno nella mia vita la strada, i poveri, gli ultimi, quei volti, quell’intreccio di storie», ha continuato, ribadendo ancora il valore del noi: «Questa laurea non è assegnata a Luigi Ciotti ma ai tanti che mi hanno accompagnato, insegnato, spesso sostenuto. In 55 anni  di impegno ho cercato di andare incontro ai bisogni delle persone, di non essere indifferente, di lasciarmi toccare dalle vite degli altri, a partire dagli ultimi e dagli indifesi». E in chiusura un monito: «La povertà è un crimine di civiltà, la speranza invece non è un reato».

Il Rettore Paolo Andrei ha voluto sottolineare la concomitanza del conferimento della Laurea ad honorem a don Ciotti con l’apertura ufficiale dell’anno accademico. Una scelta precisa, non una coincidenza casuale: «Sono profondamente convinto, infatti, che i valori di cui don Ciotti è testimone grazie al suo impegno e alla sua perseveranza, possano essere di grande stimolo per la nostra Comunità Accademica. Come spesso amo ripetere, infatti, potremo raggiungere traguardi straordinari nei processi educativi e formativi, nell’attività di ricerca scientifica e nel rapporto con la società in cui la nostra Università è innestata solo se sapremo orientare eticamente i nostri comportamenti, volendo tenacemente promuovere e difendere la dignità di ogni persona umana», ha spiegato, aggiungendo poi: «Abbiamo una forte responsabilità a cui non possiamo né vogliamo sottrarci: accompagnare la formazione delle generazioni future non solo di professionisti, ma soprattutto di cittadini, di uomini e donne che sapranno impegnarsi per il bene della nostra Società. La figura di don Ciotti possa essere per tutti noi esempio e monito per il nostro agire quotidiano anche all’interno dell’Accademia». Proprio in quest’ottica, il Rettore ha rimarcato tra l’altro «la nascita del Presidio universitario di “Libera” a Parma, dedicato a Ilaria Alpi e al quale hanno già aderito diversi Studenti del nostro Ateneo», avvenuta questa mattina al Campus durante l’incontro di don Ciotti con gli studenti.

In Aula Magna, in concomitanza con l’apertura dell’anno accademico, affollata cerimonia in onore del fondatore del Gruppo Abele e di Libera. Lunghi applausi dalla platea

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28 novembre 2018 - Ai Seminari di Europa "Antichistica italiana e leggi razziali"

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Sarà dedicato al tema Antichistica italiana e leggi razziali il prossimo appuntamento dei Seminari di Europa, ciclo d’incontri organizzati dall’Università di Parma con il Comune e numerosi partner istituzionali per riflettere sui temi dell’incontro tra culture e sul patrimonio culturale europeo come bene comune, sugli ideali, i principi e i valori che ne sono alla base in un momento estrema­mente complesso della storia d’Europa.

Mercoledì 28 novembre, a partire dalle 10, la Sezione di Storia della Biblioteca Umanistica dei Paolotti dell’Università di Parma (Dipartimento di Scienze Umanistiche, Sociali e delle Imprese culturali – DUSIC, via d’Azeglio 85) ospiterà una giornata di studi sul tema: a ottant’anni dalla legislazione razziale, i Seminari di Europa propongono una riflessione sul significato di quella triste pagina della storia contemporanea per l’antichistica italiana.

Al seminario, organizzato dall’Università di Parma con la collaborazione e il contributo dell’Istituto Italiano per la Storia antica e del Comune di Parma, parteciperanno numerosi studiosi dalle Università di Parma, Milano, Verona, Bari, Lecce, Münster, della Scuola Normale Superiore di Pisa e dell’Istituto Nazionale di Studi romani. Il comitato scientifico comprende Alessandro Pagliara (Università di Parma), Massimiliano Ghilardi (Istituto Nazionale di Studi romani, Roma) e Laura Mecella (Università di Milano).

L’appuntamento sarà aperto dai saluti del Direttore del Dipartimento DUSIC Diego Saglia e del Delegato del Rettore per le Iniziative di carattere storico Piergiovanni Genovesi, e dall’introduzione ai lavori di Alessandro Pagliara, docente di Storia romana all’Università di Parma, Vice Direttore del Centro Univer­sitario per la Cooperazione Internazionale – CUCI e responsabile organizzativo della rassegna.

A seguire la sessione mattutina, presieduta da Giorgio Vecchio (Università di Parma), con gli interventi di Massimiliano Ghilardi dell’Istituto Nazionale di Studi romani (“La civiltà di Roma e i problemi della razza”: l’Istituto di Studi Romani e le leggi razziali), Luca Iori dell’Università di Parma (Numeri alla mano: l’impatto delle leggi razziali sull’antichistica italiana), Paola Salvatori della Scuola Normale Superiore di Pisa (Telesio Interlandi e la “Difesa della razza”: mondo antico e iconografia del razzismo italiano).

Dalle 15.30 la sessione pomeridiana, presieduta da Ugo Fantasia (Università di Parma), con interventi di Michele Bellomo e Laura Mecella dell’Università di Milano (Dalle leggi razziali alla liberazione: gli anni oscuri di Mario Attilio Levi), Edoardo Bianchi dell’Università di Verona (Mario Segre e le leggi razziali: tra l’Italia e l’Egeo), Pierangelo Buongiorno dell’Università di Lecce e della Wesfälische Wilhelms - Universität di Münster e Annarosa Gallo dell’Università di Bari (Edoardo Volterra, il fascismo e le lezzi razziali). Dopo la discussione, le conclusioni saranno affidate a Domenico Vera (Università di Parma).

«Il vero male fatto dal Fascismo agli studi di storia antica non sta nelle sciocchezze che si dissero, ma nei pensieri che non furono più pensati. Molti dei migliori, se non dissero nulla che non andava detto, non dissero tutto quello che avrebbero potuto dire». Così lapidariamente Arnaldo Momigliano nella fondamentale rassegna dedicata a Gli studi di storia greca e romana dal 1895 al 1949, scritta immediatamente dopo la fine della seconda guerra mondiale e destinata alla miscellanea di studi in onore di Benedetto Croce. Ed è da un quesito di natura anche crociana che muove la riflessione sollecitata dal seminario di studi: nel contesto attuale della storia nazionale ed europea la legislazione sulla razza appartiene alla storia “contemporanea” o a quella definitivamente “passata”?

I “Seminari di Europa” sono organizzati dall’Università di Parma (DUSIC - Unità di Storia e di Lingue, e Centro Universitario per la Cooperazione Internazionale - CUCI) con il Comune di Parma (Assessorato alla Cultura), ed è frutto della collaborazione con la Giunta Centrale per gli Studi Storici di Roma, l’Ufficio Scolastico provinciale di Parma e Piacenza, la Fondazione Collegio Europeo, la Scuola per l’Europa, il Liceo scientifico “Marconi” e il Polo Scolastico Agro-Industriale di Parma.

Questo primo ciclo, intitolato “Costruire ponti e abbattere muri”: migrazioni, accoglienza e spirito europeo, è stato compreso tra le iniziative patrocinate dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali in occasione dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale.

I Seminari di Europa sono destinati non solo alla comunità accademica ma aperti alla cittadinanza, e in modo particolare agli alunni e ai docenti delle scuole del territorio. La partecipazione è valida per gli insegnanti (previa iscrizione sulla piattaforma ministeriale S.O.F.I.A.) a titolo di aggiornamento professionale.

Giornata di studi all’Università di Parma: a partire dalle 10 nella sezione di Storia della Biblioteca Umanistica dei Paolotti

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22-23 novembre - Due seminari nell'ambito del corso di Geografia culturale

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Giovedì 22 e venerdì 23 novembre nell'Aula A del Plesso Carissimi (Borgo Carissimi, 10) si svolgeranno due seminari, parte integrante del corso di Geografia culturale del prof. Davide Papotti per il corso di laurea in Progettazione e coordinamento dei servizi educativi: 

  • Dal barbaro al rifugiato. La logica sociale dell'inclusione e dell'esclusione
    Relatore: prof. Sergio Manghi
    Giovedì 22 novembre, ore 16:30
     
  • Antichi viaggi per mare: tra Odisseo ed Enea
    Relatore: prof. Alessandro Pagliara
    Venerdì 23 novembre, ore 12:30

Gli incontri sono aperti a tutti gli interessati.

Aula A del Plesso di Borgo Carissimi 10

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23 novembre 2018 - Laurea ad honorem a don Luigi Ciotti e apertura dell'Anno Accademico

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Venerdì 23 novembre, alle 17, nell’Aula Magna della Sede Centrale dell’Ateneo (via Università 12), si terrà la cerimonia di conferimento della Laurea magistrale ad honorem in Psicologia dell’intervento clinico e sociale a don Pio Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e di Libera, e di apertura dell’anno accademico 2018-19 dell’Università di Parma. 

La cerimonia sarà aperta dall’intervento musicale del Coro “Ildebrando Pizzetti” dell’Università di Parma. Dopo la relazione del Rettore Paolo Andrei e la lettura integrale della motivazione del conferimento da parte di Diego Saglia, Direttore del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali, Luisa Molinari, docente di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione in Ateneo, terrà la Laudatio per il candidato.

Successivamente, don Luigi Ciotti esporrà la Lectio doctoralis Le persone, la strada, l’ambiente, la vita: l’intervento sociale come etica della responsabilità.

Ci sono ancora alcuni posti disponibili per assistere alla cerimonia: per prenotarsi è necessario compilare il form online all’indirizzo https://www.unipr.it/node/23389 entro le ore 10 di lunedì 19 novembre 2018. Chi si prenota riceverà, successivamente alla chiusura del form, una e-mail di conferma con l’indicazione del posto riservato (o in Aula Magna o nell’Aula Filosofi, che è collegata in diretta streaming) o dell’esaurimento dei posti.

La cerimonia sarà trasmessa in diretta sul sito web di Ateneo www.unipr.it

Il conferimento della Laurea ad honorem è stato preceduto dal progetto “Parma per  don Luigi Ciotti”, un ciclo di quattro incontri a Palazzo del Governatore, rivolti a studenti, studiosi e a tutta la cittadinanza,su quattro temi “forti”, da sempre all’attenzione del fondatore di Libera: mafia e criminalità, condizione carceraria in Italia, dialogo interreligioso e fenomeni migratori.

Nella mattinata di venerdì 23 novembre don Ciotti dialogherà con gli studenti delle scuole superiori del territorio e dell’Università all’Auditorium del Plesso polifunzionale del Campus Scienze e Tecnologie nell’incontro Legalità, democrazia, solidarietà. Don Ciotti incontra gli studenti, coordinato da Matteo Truffelli, docente del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali.

Don Luigi Ciotti – breve biografia
Luigi Ciotti è nato nel 1945 a Pieve di Cadore (BL), nelle Dolomiti.
Emigrato con la famiglia a Torino negli anni Cinquanta, ha fondato nel 1965 il Gruppo Abele, associazione che promuove l’inclusione e la giustizia sociale attraverso un impegno che salda accoglienza e cultura, dimensione educativa e proposta politica.
È stato ordinato sacerdote nel 1972 da Padre Michele Pellegrino, che gli ha assegnato come parrocchia “la strada”, luogo di povertà e di fragilità, di domande e provocazioni dalle quali imparare.
Col Gruppo Abele, in 50 anni, ha costruito opportunità e progetti per le persone tossicodipendenti, per le donne e ragazze prostituite, per gli ammalati di Aids, per gli immigrati e tutte le persone segnate da povertà e fragilità esistenziali.
A questo si è aggiunto un impegno di ricerca, informazione e formazione attraverso la realizzazione di un Centro Studi (1975), della “Università della Strada” (1978), della casa editrice (1983), di una libreria (1994), e delle riviste Animazione Sociale (1971) e Narcomafie (1993). Da sempre il Gruppo Abele è impegnato in progetti di cooperazione allo sviluppo nelle aree più povere del mondo (oggi in Africa e in Messico) e di cooperazione sociale per dare dignità e lavoro a persone con storie difficili,
Convinto dell’importanza del “noi”, don Luigi Ciotti ha contribuito alla costruzioni di reti come il Coordinamento nazionale delle Comunità di accoglienza (CNCA), che ha presieduto per oltre 10 anni, e la Lega italiana per la lotta all’Aids (LILA), della quale pure è stato presidente.
Nel corso degli anni Novanta, il suo impegno si è allargato alla denuncia e al contrasto al potere mafioso, dando vita a Libera - Associazioni, nomi e numeri contro le mafie.
Oggi Libera coordina oltre 1.600 tra associazioni e gruppi che promuovono attività nelle scuole e università, curano strumenti d’informazione, si offrono come punto di riferimento per i famigliari delle vittime, operano e danno lavoro nei beni confiscati alle mafie attraverso le cooperative agricole del circuito “Libera terra”.  Il contrasto alle mafie si lega attualmente all’impegno contro le disuguaglianze e la povertà (campagna “Miseria Ladra”) e contro la corruzione (campagna “Riparte il futuro”) con un’attenzione specifica ad alcuni ambiti tra cui quello della sanità (progetto “Illuminiamo la salute”).

Il fondatore del Gruppo Abele e di Libera esporrà la tesi “Le persone, la strada, l’ambiente, la vita: l’intervento sociale come etica della responsabilità”. Ancora posti disponibili per assistere alla cerimonia: prenotazioni entro lunedì 19 alle 10

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16 novembre 2018 - “Seminari di Europa” continua con la scrittrice ucraina Katia Petrowskaja

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Venerdì 16 novembre, alle 11, a Palazzo del Governatore, in occasione della Giornata mondiale della Tolleranza, la scrittrice ucraina Katia Petrowskaja, vincitrice nel 2015 del Premio Strega Europeo, sarà protagonista della conversazione Il confine crea lo straniero: le nostre lingue dell’esodo.

Interverranno all’incontro la Pro Rettrice all’Internazionalizzazione Simonetta Anna Valenti, il Vice Direttore del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali – DUSIC Marco Mezzadri, il Docente di Letteratura tedesca dell’Università di Parma Stefano Beretta e Maria Candida Ghidini, Docente di Letteratura russa dell’Ateneo.

L’incontro fa parte del primo ciclo dei “Seminari di Europa”, di cui è responsabile organizzativo Alessandro Pagliara, docente del DUSIC; si tratta diuna serie di appuntamenti per riflettere sui temi dell’incontro tra culture e sul patrimonio culturale europeo come bene comune,sugli ideali, i principi e i valori che ne sono alla base, in un momento estremamente complesso della storia d’Europa.

L’iniziativa è organizzata dall’Università di Parma (DUSIC - Unità di Storia e Unità di Lingue, e Centro Universitario per la Cooperazione Internazionale - CUCI) con il Comune di Parma (Assessorato alla Cultura), ed è frutto della collaborazione con la Giunta Centrale per gli Studi Storici di Roma, l’Ufficio Scolastico provinciale di Parma e Piacenza, la Fondazione Collegio Europeo, la Scuola per l’Europa, il Liceo scientifico “Marconi” e il Polo Scolastico Agro-Industriale di Parma.

Questo primo ciclo, intitolato “Costruire ponti e abbattere muri”: migrazioni, accoglienza e spirito europeo, è stato compreso tra le iniziative patrocinate dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali in occasione dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale.

I Seminari di Europa sono destinati non solo alla comunità accademica ma aperti alla cittadinanza, e in modo particolare agli alunni e ai docenti delle scuole del territorio. La partecipazione sarà valida per gli insegnanti (previa iscrizione sulla piattaforma ministeriale S.O.F.I.A.) a titolo di aggiornamento professionale.

Alle 11 a Palazzo del Governatore la vincitrice del Premio Strega europeo 2015 sarà protagonista della conversazione “Il confine crea lo straniero: le nostre lingue dell’esodo”

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21-22 novembre 2018 - Il paesaggio violentato. Le due guerre mondiali, le persone, la natura

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Il 21 e il 22 novembre, a partire dalle 10, nell'Auditorium del Palazzo del Governatore, il Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali dell’Università di Parma e l'Istituto Alcide Cervi di Gattatico (RE) hanno organizzato un convegno dal titolo Il paesaggio violentato. Le due guerre mondiali, le persone, la natura che ospiterà docenti, ricercatori e studiosi provenienti da università italiane ed estere. L'iniziativa rientra nell'ambito della Convezione tra l'Università di Parma e il Comitato Scientifico dell'Istituto Cervi, con il patrocinio del Comune di Parma.

Il convegno si aprirà con i saluti istituzionali del prof. Paolo Andrei, Rettore dell'Università di Parma, Michele Guerra, Assessore alla Cultura del Comune di Parma e Albertina Soliani, Presidente dell'Istituto Alcide Cervi.

Ispirato dalla lezione di Emilio Sereni sulle trasformazioni storiche del paesaggio, l’evento - nel contesto segnato dal Centenario della Grande Guerra e dalla continua presenza della guerra nella nostra realtà odierna - intende studiare come i due conflitti mondiali del secolo scorso abbiano non solo determinato la perdita di decine di milioni di vite umane, ma anche la radicale modifica di tanti paesaggi, attraverso la distruzione di intere città fino alle devastazioni delle realtà rurali. Saranno proposti anche nuovi spunti di riflessioni, legati per esempio alle sofferenze del mondo animale, anch'esso vittima delle guerre, al pari delle persone e dei paesaggi.

Partendo dalla considerazione che ormai nel nostro tempo ciò che riteniamo "naturale" è in realtà frutto di modifiche apportate nei secoli dall'uomo, gli interventi proposti porranno l'attenzione sullo stretto legame tra paesaggio materiale e realtà umane, analizzando i cambiamenti delle zone alpine italiane durante la Prima Guerra Mondiale e alcuni casi di studio (Oradour, Lidice, Monte Sole, Val Grande) in cui il paesaggio è stato devastato in connessione con le stragi nazifasciste compiute ai danni delle persone.

 

Convegno organizzato dal Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali e dall’Istituto Alcide Cervi di Gattatico (RE), si svolgerà nell'Auditorium del Palazzo del Governatore

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14 novembre 2018 - Il '68 tra Italia e Cecoslovacchia. Immagini, eventi, contesti e riflessioni

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Mercoledì 14 novembre alle ore 15, nell'Aula B del Plesso D’Azeglio (via Massimo D'Azeglio, 85) si terrà il convegno Il '68 tra Italia e Cecoslovacchia. Immagini, eventi, contesti e riflessioni.

Dopo i saluti saluti istituzionali e l'introduzione ai lavori, presieduti da Ugo Fantasia (Università di Parma), seguiranno le relazioni di Piergiovanni Genovesi (Università di Parma) Al centro della contestazione in Italia: l’Università, Jiří Špička (Palacký University Olomouc) Il ’68 cecoslovacco: dalla primavera di Praga all’inverno di Mosca, Giorgio Vecchio (Università di Parma) Il mondo politico italiano e i fatti di Praga, Donatella Sasso (Istituto di studi storici Gaetano Salvemini di Torino) Alexander Dubček: una biografia non comune, Carlo Varotti (Università di Parma) Luciano Bianciardi e il ‘68 Fabrizio Solieri (Università di Parma) ‘Primavere’ a confronto: 1848-1968.

L'evento si svolge a cura del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali dell’Università di Parma, del Centro Ceco di Milano e della Festa Internazionale della Storia - Parma.

La partecipazione al convegno, coordinato da Piergiovanni Genovesi, è valida come aggiornamento per gli insegnanti che si iscriveranno attraverso la piattaforma S.O.F.I.A. (www.istruzione.it/pdgf)

Convegno in occasione del cinquantenario del Sessantotto. Ore 15, Aula B del Plesso di via D’Azeglio

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15 novembre 2018 - Conferenza-spettacolo "Immigrazione. Cambiare tutto"

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Si concludono con una conferenza-spettacolo dedicata al tema delle migrazioni gli “incontri di avvicinamento” alla laurea ad honorem a don Luigi Ciotti, che gli sarà conferita dall’Università di Parma il 23 novembre.

Il quarto e ultimo appuntamento è in programma giovedì 15 novembre alle 17 a Palazzo del Governatore: Stefano Allievi, docente di Sociologia all’Università di Padova, presenta la conferenza-spettacolo Immigrazione. Cambiare tutto. Coordina Tiziana Mancini, docente di Psicologia sociale e Psicologia dell’identità al Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali – DUSIC dell’Università di Parma.

Il tema delle migrazioni costituisce uno dei temi caldi su cui l’Università, le Istituzioni e la società civile si trovano a interrogarsi. L’immigrazione è un fenomeno strutturale da decenni, ma è sempre stato affrontato in termini di emergenza. Tuttavia le sue dimensioni e le sue caratteristiche sono tali da esigere una soluzione complessiva che non sottovaluti il malessere diffuso nell’opinione pubblica: capace di collegare le cause delle migrazioni, a monte, nei paesi d’origine, con i loro effetti a valle, nei paesi di destinazione (disuguaglianze globali crescenti, squilibri demografici, tendenze economiche, effetti sociali e culturali, criticità e paure diffuse). É urgente e necessaria una riflessione critica onesta su tutte le questioni che accompagnano le migrazioni attuali, affrontando quelle più spinose (dal traffico irregolare alla crescente xenofobia, passando per il controllo dei confini, le modalità dell’accoglienza, la questione dei respingimenti), al di là delle contrapposizioni ideologiche, con il coraggio di proposte radicali e soluzioni praticabili. Perché le migrazioni ci sono, sono sempre di più, e saranno ancora di più in futuro. Rappresentano quindi una sfida da affrontare. E da vincere.

La conferenza-spettacolo di giovedì 15, frutto di una contaminazione di linguaggi, è tratta dal libro di Stefano Allievi Immigrazione. Cambiare tutto (Laterza 2018): un testo che è l’esito di ricerche quasi trentennali sul tema, ricchissimo di dati di prima mano molto aggiornati, analizzati alla luce di un paradigma interpretativo fortemente innovativo, cercando di rispondere ai timori di parti crescenti dell’opinione pubblica, offrendo soluzioni concrete e pragmatiche, al di là delle divergenze politiche sul tema. A partire da maggio 2018 la conferenza-spettacolo è già stata presentata al Festival dell’Antropologia di Bologna, al Festival Vicino/Lontano di Udine, al Festival E’ storia di Gorizia, al Festival 38° Parallelo di Marsala, al Festival della Mente di Sarzana, al Festival I Dialoghi di Trani e in numerose altre occasioni ad hoc. É già in calendario per il Festival delle Letterature Migranti di Palermo, la Fiera delle Parole di Padova e per altri appuntamenti.

Stefano Allievi è professore di Sociologia, Presidente del corso di laurea magistrale in “Culture, formazione e società globale” e direttore del Master su “Religions, Politics and Citizenship” all’Università di Padova. Si occupa di migrazioni e analisi del cambiamento culturale e del pluralismo religioso, con particolare attenzione alla presenza dell’Islam in Europa: temi sui quali ha condotto molte ricerche in Italia e all’estero, pubblicate anche in varie lingue europee, in arabo e in turco. Tra le sue ultime pubblicazioni, oltre a Immigrazione. Cambiare tutto, anche il recentissimo 5 cose che tutti dovremmo sapere sull’immigrazione (e una da fare) (Laterza, ottobre 2018), nonché Il burkini come metafora. Conflitti simbolici sull’Islam in Europa (Castelvecchi 2017), Conversioni: verso un nuovo modo di credere? Europa, pluralismo, Islam (Guida 2016), Tutto quello che non vi hanno mai detto sull’immigrazione (Laterza 2016, con G. Dalla Zuanna), La guerra delle moschee. L’Europa e la sfida del pluralismo religioso (Marsilio 2010). Coltiva inoltre una passione di lungo corso per la poesia, tra i cui esiti recenti vi sono Punti di vista. Sociologia delle cose, e di altre cose (Ronzani 2018) e Nel mondo dei qualsiasi (Manni 2016).

Tutte le iniziative del progetto “Parma per don Luigi Ciotti” sono state realizzate con il contributo del Comune di Parma e il coinvolgimento di numerose altre realtà cittadine, nell’ottica di una coralità che è segno dell’omaggio di un intero territorio.

La mattina del giorno della laurea ad honorem, venerdì 23 novembre, don Luigi Ciotti incontrerà gli studenti delle scuole del territorio e dell’Università all’Auditorium del Campus, per un confronto e un dibattito sui temi della legalità, della democrazia e della solidarietà.

Nell’ambito di “Parma per don Luigi Ciotti” l’ultimo degli “incontri di avvicinamento” alla laurea ad honorem dell’Università di Parma al fondatore del Gruppo Abele e di Libera, che sarà conferita venerdì 23 novembre

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14 novembre 2018 - L'Università dona al Comune una targa sulla fondazione di Parma

Inviato da Anonimo (non verificato) il
Convegni, seminari e altre iniziative

Mercoledì 14 novembre, alle 11, sotto i Portici del Grano, sarà svelata la targa marmorea donata dall’Università di Parma al Comune per ricordare la nascita della città come colonia romana, avvenuta nel 183 a.C.

Alla cerimonia interverranno il Sindaco Federico Pizzarotti, il Rettore Paolo Andrei, l’Assessore alla Cultura Michele Guerra, il Vicedirettore del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali - DUSIC Marco Mezzadri e Domenico Vera, già docente dell’Ateneo e promotore dell’iniziativa.

L’iscrizione riproduce il testo latino e la traduzione del passo in cui lo storico romano Tito Livio riporta l’atto ufficiale della fondazione. Il passo di Tito Livio, sicuramente estratto da documenti pubblici della repubblica romana, può ritenersi il vero e proprio “atto di nascita” di Parma. La donazione dell’Università al Comune permetterà così ai cittadini e ai visitatori di conoscere un documento storicamente eccezionale di cui ben poche città italiane dispongono: un documento che acquista ulteriore importanza e significato anche nell’ottica di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020.

Questa testimonianza trasmette un’interessante serie di dati storici: il numero dei primi coloni parmensi – 2000 capofamiglia -  e il loro statuto giuridico di cittadini romani, la quantità di terra distribuita a ognuno come proprietà privata, notizie preziose sulla più antica storia del territorio parmense occupato prima dagli Etruschi e successivamente dalla tribù del Galli Boi, infine i nomi dei tre commissari (triumviri coloniae deducendae) capeggiati dall’ex-console Marco Emilio Lepido che, dando seguito al decreto del Senato romano, attuarono la deduzione della colonia.

TESTO DELLA TARGA COMMEMORATIVA

EODEM ANNO MVTINA ET PARMA
COLONIAE CIVIVM ROMANORVM SVNT
DEDVCTAE ▫ BINA MILIA HOMINVM IN
AGRO QVI PROXIME BOIORVM ANTE
TVSCORVM FVERAT OCTONA IVGERA
PARMAE QVINA MVTINAE ACCEPERVNT ▫
DEDVXERVNT TRIVMVIRI M. AEMILIVS
LEPIDVS. T. AEBVTIVS PARRVS.
L. QVINCTIVS CRISPINVS

*

NEL MEDESIMO ANNO VENNERO
DEDOTTE LE COLONIE DI CITTADINI ROMANI
DI MODENA E PARMA OGNUNA DI DUEMILA
UOMINI I QUALI RICEVETTERO OTTO IUGERI
A PARMA E CINQUE A MODENA
IN UN TERRITORIO APPARTENUTO DA ULTIMO
AI BOI E PRIMA AGLI ETRUSCHI
LE DEDUSSERO I TRIUMVIRI MARCO EMILIO
LEPIDO . TITO  EBUZIO PARRO .
LUCIO QUINZIO CRISPINO
(Livio 39,55,7-8)

L’Università di Parma al Comune di Parma in ricordo del XXII centenario della fondazione della Città nel 183 a.C.

Alle 11 sotto i Portici del grano lo svelamento di una targa marmorea contenente il passo di Tito Livio che riporta l’atto ufficiale di fondazione della città come colonia romana

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